21/04/2015 di Redazione

Google archivia su Drive la memoria di anni di ricerche

Il blog non ufficiale Google Operating System ha scoperto e rilanciato sul Web una nuova funzionalità offerta da Mountain View, Google Web History: chi dispone di un account di Big G può già oggi creare un file Zip consultabile di tutte le query effettuat

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Centinaia, se non migliaia, di ricerche consultabili con un click. Dal numero di telefono del ristorante alla via in cui recarsi per l’appuntamento di lavoro, senza dimenticare news, informazioni di vario tipo e molto altro. In una parola: tutto. Che cosa? Quello che si è cercato fino a oggi con Google. Il colosso di Mountain View ha infatti deciso di mettere a disposizione l’archivio con l’elenco delle singole query di ricerca effettuate da ogni utente, tramite un nuovo servizio chiamato Google Web History. Si può così conservare un file Zip contenente le stringhe digitate e i risultati ottenuti. Per farlo, è necessario disporre di un account di Big G e, partendo dalla pagina di istruzioni, effettuare l’accesso e il gioco è fatto. Tutta la propria storia sul motore di ricerca più famoso del mondo verrà trasferita in Google Drive, nella cartella Takeout, da cui sarà poi possibile fare il download dell’archivio.

Tutti i file sono organizzati per anni e per trimestri e, a differenza di quanto offerto in passato da Mountain View – che permetteva già da tempo di sbirciare nella propria “storia” –, la novità risiede proprio nella possibilità di scaricare una copia di tutte le navigazioni. Secondo il blog non ufficiale Google Operating System, che per primo ha diffuso la notizia, Big G stava testando questa funzionalità già nel 2014.

 

La finestra di alert che compare a video prima della creazione dell'archivio

 

Una volta cliccato sul bottone Download, disponibile nel menu Ingranaggio, si riceverà un messaggio di posta che avviserà della disponibilità dell’archivio in Google Drive. In sostanza, si tratta di una collezione di tipo JavaScript Object Notation (Json), che possono essere consultati anche tramite il file Index.html. Google suggerisce ovviamente di non scaricare le ricerche su computer pubblici, proteggendo se possibile i dati sensibili con la verifica in due passaggi: l’opzione consente di impedire l’accesso alle altre persone che eventualmente entrano in possesso della password.

 

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