05/10/2016 di Redazione

Google aumenta il Qi degli smartphone: ecco i Pixel

Big G ha svelato i primi cellulari realizzati in casa. Sono due modelli, uno da 5 e uno da 5,5 pollici (si parte da 649 dollari, in Italia nel 2017), sviluppati attorno a un sistema di intelligenza artificiale in grado di imparare col tempo. Presentato an

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A noi i vostri dati. Sembra essere questo il succo dell’evento “Made by Google” organizzato ieri sera in una cioccolateria nella Silicon Valley da Big G, per presentare la prima linea di smartphone “completamente” realizzata in casa dal colosso di Mountain View. Virgolette d’obbligo, in quanto i nuovi Pixel e Pixel Xl sono effettivamente prodotti dalla taiwanese Htc, ma per la prima volta Google ha portato sotto il proprio controllo tutto il processo di progettazione, sviluppo e ingegnerizzazione dei dispositivi. Addio quindi al brand Nexus, ritenuto non più in linea con le priorità del gruppo. Che oggi sono più evidenti che mai. Gli smartphone Pixel, infatti, sono in sostanza un’incarnazione in silicio e metallo di Google Assistant, che anima servizi come l’applicazione Allo o come Google Now. Ma in una versione ancora più potente.

La strada è stata ribadita dal Ceo di Big G, Sundar Pichai, che ha parlato dell’intelligenza artificiale come della prossima rivoluzione nel campo dell’informatica. Rivoluzione che parte dal mobile e che l’azienda ha ovviamente intenzione di cavalcare (come d’altronde tutti gli altri principali colossi dell’hi-tech, si veda quanto fatto di recente da Apple, Amazon e Microsoft) da protagonista, grazie proprio all’ingente mole di dati che ogni giorno gli utenti le “regalano” utilizzando il motore di ricerca e tutti gli altri servizi “made in Google”.

Ecco quindi due smartphone di fascia alta, con specifiche molto simili a quelle di altri prodotti come gli iPhone e i Galaxy S di Samsung, ma nati però con uno scopo diverso: quello di diventare col tempo un compagno di “vita” sempre più affidabile, grazie proprio alla capacità dell’assistente di Big G di imparare. Bando quindi al design e all’estetica, quello che conta oggi è ben altro.

 

I nuovi Pixel sono due: uno da 5 e uno da 5,5 pollici. Al centro l'intelligenza artificiale

 

E qui trova radici una delle sfide più difficili per Mountain View: offrire una tecnologia che agli inizi è per forza di cose immatura, ma che è in grado di migliorare nel tempo elaborando input e dati forniti dal proprietario del cellulare. L’obiettivo di Google è ottenere la fiducia dei consumatori, che dovranno concedere sempre di più ai propri dispositivi per ricevere in cambio servizi capaci di evolvere col tempo e di diventare ancora più affidabili.

Dal punto di vista delle specifiche, il Pixel è uno smartphone da 5 pollici con display Fhd Amoled (441 ppi) e batteria da 2.700 mAh, mentre il Pixel Xl offre uno schermo con diagonale da 5,5 pollici e pannello Qhd Amoled (534 ppi, batteria da 3.450 mAh). Entrambi sono protetti dal Corning Gorilla Glass 4, sono spessi 8,5 millimetri e sono realizzati in metallo. Al cuore dei terminali opera il chip Qualcomm Snapdragon 821: quattro core da 2,15 (2) e 1,6 GHz (2). I device presentano poi 4 GB di memoria Lpddr4 e partono da 32 GB di storage interno per arrivare ai 128 (ma Google promette che lo spazio non sarà più un problema grazie al backup automatico in cloud).

Durante la presentazione di ieri Rick Osterloh, ex presidente di Motorola e ora numero uno della divisione device di Big G, si è soffermato molto sulla fotocamera dei Pixel, definendola la migliore che si possa trovare su uno smartphone (riportando i benchmark di Dxomark). I cellulari offrono infatti uno stabilizzatore ottico, un’apertura f/2.0 e un sensore Sony da 12,3 megapixel: grazie a queste specifiche hanno raggiunto quota 89 nell’analisi di Dxomark, superando tutti i diretti concorrenti.

Anche l’iPhone 7, a cui Google ha riservato una seconda “stoccata”, evidenziando come i Pixel implementino ancora l’ingresso minijack da 3,5 millimetri. Gli smartphone offrono poi un connettore Usb Type-C, il classico pacchetto di sensori e la possibilità di girare video anche in 4K. I prezzi sono ovviamente da dispositivi di fascia alta. Si parte da 649 dollari per arrivare agli 869 del modello più capiente. Le colorazioni saranno Quite Black, Very Silver e Really Blue e i device arriveranno in Italia nel 2017 (sono già disponibili nei seguenti Paesi: Stati Uniti, Canada, Germania, Australia e India).

 

I Pixel arriveranno in Italia nel 2017. Si parte da 649 dollari

 

Non solo telefoni, l’Ai va ben oltre

La scelta di riportare in casa lo sviluppo dei cellulari, e di rendere i dispositivi ancora più smart, si riverbera però anche in altre direzioni. L’idea di Big G è inserire il cellulare in un ecosistema completo, alimentato dall’intelligenza artificiale, che parte dal telefono per toccare ad esempio l’ambiente domestico. Ecco quindi Google Home, altoparlante smart sviluppato per fare concorrenza agli Amazon Echo, comandabile con la voce per far partire il proprio brano preferito, interagire con altri device connessi e conoscere il meteo.

Un vero e proprio maggiordomo 2.0 che si integra con tutta la galassia di servizi Google, ma che al momento non è previsto in Italia. Il supporto è soltanto in lingua inglese e Home sbarcherà solo sul mercato statunitense al prezzo di 129 dollari. E per garantire una linea sempre performante in modo che lo speaker intelligente sia sempre reattivo? Si potrà ricorrere al Google Wifi, router multiplo (fino a tre “ripetitori”) in grado di creare una rete domestica stabile e potente in ogni angolo dell’abitazione.

 

Lo speaker intelligente Google Home farà concorrenza ad Amazon Echo

 

E infine ecco Daydream View, nuovo visore di realtà virtuale di Big G basato sulla piattaforma Daydream già anticipata nei mesi scorsi. L’headset, che costa 79 dollari, prende ispirazione dall’ancora più economico Cardboard per offrire un’esperienza utente avanzata e ancora da mobile. Ovviamente si dovranno utilizzare smartphone compatibili (e i Pixel sono i primi, ma altri seguiranno). Il Daydream View, realizzato in comoda stoffa, è accompagnato da un controller simile a quello della Nintendo Wii per facilitare l’interazione con l’ambiente virtuale. Google ha già annunciato cinquanta partner che svilupperanno contenuti nei prossimi mesi, compresi Netflix ed Hbo.

 

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