02/09/2016 di Redazione

Google chiude Project Ara in un cassetto, forse per sempre

L’azienda avrebbe sospeso sviluppo e investimenti per il progetto di smartphone modulare, che in precedenza era atteso per quest’anno. In futuro Big G potrebbe commercializzare le licenze con produttori di terze parti, ma al momento non si hanno conferme.

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È tempo di “dipartite” per Google. Dopo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi sul possibile stop alla produzione degli smartphone sotto il brand Nexus, il quale dovrebbe forse essere sostituito in futuro da un altro nome più legato al marchio di Big G, sono arrivati in queste ore altri rumors riguardanti uno dei tanti progetti in essere del colosso di Mountain View. Parliamo di Project Ara, l’iniziativa gravitante attorno al modello di uno smartphone completamente modulare, costituito da componenti intercambiabili, il quale sarebbe dovuto arrivare sul mercato a fine 2016. Secondo la Reuters, invece, Google avrebbe deciso di sospendere lo sviluppo dell’hardware e starebbe pensando di commercializzare in futuro il prodotto tramite altri vendor, siglando con loro diversi accordi di licenza.

L’azienda al momento ha rifiutato di commentare, ma è certo che Project Ara non ha mai avuto una vita facile, in quanto è stato posticipato più volte. L’idea è ambiziosa e potrebbe rappresentare una svolta in un mercato, quello degli smartphone, sempre più asfittico. Sono diversi i produttori che negli ultimi mesi hanno presentato modelli di telefoni compatibili con moduli extra (come speaker o potenti fotocamere), ma al momento dispositivi di questo genere faticano a trovare feeling con i consumatori: i nomi di spicco sono ad oggi Lg e Lenovo.

Inoltre, gli smartphone modulari sono ancora funestati da problemi tecnici e di costo: i singoli componenti sono infatti difficili da produrre in serie senza sprechi di risorse e di tempo. Ma perché Google avrebbe deciso di sospendere a tempo indeterminato Project Ara? L’azienda starebbe cercando di unificare gli sforzi su tutta la linea hardware, che ormai va dai computer Chromebook ai cellulari Nexus.

Come sottolineato dalla Reuters, l’ex presidente di Motorola (venduta proprio da Big G a Lenovo nel 2014) è tornato di recente a Mountain View proprio per supervisionare questo processo di ottimizzazione. Project Ara, va detto, era comunque un esperimento: uno dei tanti che Google è solita avviare e chiudere in un batter d’occhio. La scelta potrebbe essere stata presa da Rick Osterlok, responsabile della divisione hardware, il quale avrebbe deciso di concentrarsi su dispositivo di sicuro successo quelli del pianeta Android e le nuove scommesse come Google Home.

 

Google ha aperto la sezione Early Access del Play Store per il download delle app in beta

 

A proposito di Android. Big G ha ufficialmente lanciato la versione Early Access sul Play Store, che permette agli utenti di installare applicazioni ancora in beta. Disponibile in precedenza solo su invito, la nuova sezione dello store online consente agli sviluppatori di “nominare” tramite un form online quali app possono essere scaricate in anteprima e nelle release non ancora definitive. Gli utenti potranno installare anche tutto il parco di software realizzato dal colosso di Mountain View.

 

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