18/01/2018 di Redazione

Google colpisce le pagine mobile lente; più sicurezza in G Suite

Dal prossimo luglio il sistema di ranking di Big G penalizzerà i siti poco veloci a caricarsi su smartphone e tablet. Il cambiamento, secondo l’azienda, non riguarderà comunque le risorse ben strutturate e con contenuti di qualità. Mountain View ha aggior

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Coppia di novità da Google per il mondo del Web. L’azienda ha annunciato che dal prossimo luglio penalizzerà nel proprio ranking le pagine lente nel caricamento sui dispositivi mobili. La velocità diventerà quindi un parametro ufficiale (e fondamentale) di calcolo dell’algoritmo di Big G. L’aggiornamento del metodo di indicizzazione si chiama “speed update” e impatterà soltanto i siti più lenti, ma il grado di ranking continuerà a essere contraddistinto anche dai parametri classici del motore di ricerca. Una pagina non veloce a caricarsi sui dispositivi mobili, ma ben strutturata e comunque capace di offrire risultati di qualità non dovrebbe perdere posizioni nelle Serp. Secondo la società, infatti, l’aggiornamento avrà un impatto soltanto su un numero limitato di query. Lo “speed update” è soltanto l’ultimo passo di Google verso un Web sempre più mobile.

Lo scorso dicembre è andato live il nuovo indice che calcola il ranking valutando inizialmente la trasposizione per smartphone e tablet di un sito, e non più quella desktop. La novità è stata applicata in prima battuta a un numero limitato di pagine e costringe di fatto sviluppatori ed editori a mantenere lo stesso numero di contenuti anche per le versioni responsive, un aspetto non secondario e non sempre rispettato.

Il cambiamento è stato forzato in particolare per le risorse realizzate con la piattaforma Amp, che da febbraio dovranno obbligatoriamente essere identiche a quelle “canoniche”. Molti editori e sviluppatori infatti hanno approfittato di questo strumento per generare qualche click in più e per dirottare poi il traffico sui siti desktop.

Ma le novità di Google emerse in queste ore affrontano anche il tema della protezione di dati e utenti sul Web. L’azienda di Mountain View ha svelato il nuovo “security center” per G Suite, che include strumenti di analytics, insight proattivi e una serie di best practice preparate direttamente da Big G per aumentare la sicurezza delle aziende. Le analisi delle attività su file e dati salvati in cloud sono ora monitorabili da un unico cruscotto centralizzato, che restituisce agli amministratori maggiore visibilità su come “spam a malware colpiscono gli utenti”.

 

La nuova dashboard di sicurezza di G Suite

 

Gli admin, inoltre, possono esaminare le informazioni ricavate dagli analytics per evidenziare le minacce. “Per esempio, il vostro team può controllare più efficacemente quali dipendenti vengono presi di mira dal phishing, in modo da dirottare attacchi potenziali, oppure ricevere segnali concreti in caso di tentativi di esfiltrazione dei dati”, ha scritto Google.

Infine, lo strumento “security health” analizza la situazione complessiva e restituisce una serie di consigli personalizzati per mettere al sicuro le informazioni e gli utenti. Le raccomandazioni riguardano diversi aspetti della vita di un’organizzazione, dalla corretta conservazione dei dati alla condivisione dei file, così come suggerimenti sulle impostazioni di comunicazione e dei dispositivi mobili. Le risorse sono accessibili da questa pagina.

 

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