04/12/2013 di Redazione

Google Compute Cloud vince la prova di forza

Google fa una prova di forza per convincere che Compute Engine è più efficiente di Amazon Web Service. In una simulazione ha servito 1 milione di richieste al secondo a 10 dollari.

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La sfida fra Google a Amazon sul fronte dei servizi cloud si accende e la casa di Mountain View sforna numeri su numeri per convincere i potenziali clienti che la Google Compute Engine è più efficiente e affidabile degli Amazon Web Services.

A seguito di un test Google ha infatti reso noto che il suo sistema è in grado di servire "un carico bilanciato pari a milione di richieste per secondo", con un singolo indirizzo IP che riceve il traffico e le redistribuisce a 200 server web. Ciascuna richiesta aveva "dimensioni di un byte escluse le intestazioni HTTP", quindi non è da considerarsi un valore rappresentativo del traffico reale, ma solo una simulazione atta a dimostrare che la Compute Engine è in grado di gestire situazioni al limite senza problemi, e che vale la pena pagare l'extra richiesto per l'opzione di bilanciamento del carico della Google Compute Engine. Il costo di un servizio come quello simulato è pari a 10 dollari.

Compute Engine supera un test difficilissimo

Il test avrebbe inoltre mostrato come il bilanciamento del carico sia stato in grado di servire le suddette richieste "entro cinque secondi" e per più di sette minuti. Per testare il servizio l'azienda ha usato curl-loader, uno strumento open source che simula il carico e il comportamento delle applicazioni. Ciascuno dei server web ha ricevuto circa 5.000 richieste al secondo.

A seguito di questo successo Google ha dichiarato che Compute Engine è ora "generalmente disponibile" con nuove funzionalità in grado di migliorare l'affidabilità del servizio. Fra queste figurano la migrazione live di macchine virtuali in modo da non interrompere i servizi quando Google esegue la manutenzione dei datacenter, e il riavvio automatico delle macchine virtuali in caso di guasto del datacenter.

Inoltre, Google ha abbassato i prezzi del 10 per cento per le istanze normali e del 60 per cento per gigabyte per quello dei servizi di storage su disco permanente. L'azienda di Mountain View inoltre ora sostiene "qualsiasi distribuzione out-of-the-box Linux". Restano solo da ampliare le aree di disponibilità. Google attualmente offre il suo servizio solo negli Stati Uniti e in Europa, Amazon Web Services è presente anche in Sud America e Asia-Pacifico.

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