01/08/2012 di Redazione

Google e la privacy, arriva la prima multa dall'FTC

L'azienda di Mountain View ha raggiunto un accordo con la Federeal Trade Commission americana per chiudere con un'ammenda di 22,5 milioni di dollari, senza ammissione di responsabilità, la pratica relativa alla violazione perpetrata ai danni degli utenti

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La Federal Trade Commission potrebbe affibbiare a Google una multa di 22,5 milioni di dollari per avere violato la privacy degli utenti di Safari, il browser di Apple. La notizia, battuta dall'agenzia Reuters, spiega come la sanzione amministrativa dovrebbe essere ufficializzata nei prossimi giorni e come questa permetterà a Google di evitare di ammettere la propria responsabilità in merito alle violazioni.

La violazione della privacy degli utenti di Safari potrebbe costare a Google 22,5 milioni di dollari

La questione risale all'inizio di quest'anno, quando l'azienda di Mountain View fu accusata di avere eluso le impostazioni sulla privacy degli utenti del browser di Apple in modo da poter monitorare il loro comportamento durante la navigazione su Internet. Il sospetto era che Google avesse usato le informazioni raccolte illegalmente per fini pubblicitari, ma l'azienda ha assicurato che l'episodio di Safari è stato involontario e che in realtà non è mai stato raccolto alcun dato personale.

Con l'accordo che dovrebbe essere notificato a breve Google potrebbe chiudere le indagini a suo carico senza altri provvedimenti al di fuori della salatissima sanzione amministrativa. Nel frattempo l'azienda di Mountain View aveva già comunicato di avere "preso provvedimenti per rimuovere i cookie pubblicitari dai browser Apple".

Per Google le questioni di privacy stanno diventando una vera e propria spina nel fianco: dopo la grana con Street View, che ha involontariamente raccolto informazioni (e-mail, messaggi di testo, password, cronologia) provenienti dalle reti Wi-Fi non protette ora è sotto indagine da parte sia della Commissione Europea sia dell'Antitrust statunitense per stabilire se rispetta le leggi sulla privacy e sulla libera concorrenza.

Inoltre è di oggi la notizia secondo la quale l'Agenzia francese per la protezione della privacy (CNIL) ha richiamato nuovamente Google affinché cancelli definitivamente e in modo sicuro le informazioni raccolte illegalmente da Street View. L'avviso fa seguito al provvedimento analogo della scorsa settimana intrapreso dall'Office Information Commissioner del Regno Unito. La CNIL aveva già multato Google a marzo del 2011 per le vicende legate a Street View.

Il colosso di Mountain View, intanto, prosegue nella sua marcia di espansione in ambito social: questa notte ha infatti annunciato l'acquisizione di Wildfire, una startup californiana la cui piattaforma di marketing virale consente ai brand di gestire pagine, applicazioni, tweet, video, sponsorizzazioni, pubblicità, promozioni e molto altro con un'unica interfaccia.

Jason Miller, product management director di Google, ha scritto sul blog ufficiale che Wildfire consentirà di creare "nuove opportunità per i clienti per comunicare con gli utenti di tutti i social network". I termini finanziari della transazione non sono stati divulgati, ma stando a quanto scritto da AllThingsD sembra che Google abbia pagato circa 250 milioni di dollari.


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