17/11/2015 di Redazione

Google lancia i “ragni del Web” dentro le mura di Facebook

I due colossi hanno raggiunto un accordo che consente a Big G di indicizzare i contenuti pubblici presenti nell’applicazione mobile del social network blu. L’azienda di Mountain View segna così un punto importante nella sfida all’impenetrabilità delle app

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Google detiene il predominio assoluto nel mercato dei motori di ricerca. Sul Web, infatti, i bot del colosso di Mountain View possono scorrazzare in piena libertà e indicizzare in poco tempo migliaia di pagine. Ma, nel mondo delle applicazioni mobili, il discorso è diverso, in quanto gli spider web non possono penetrare negli “archivi” delle app perché costruite appositamente per mantenere le informazioni al proprio interno. Ma qualcosa da venerdì scorso ha iniziato a cambiare. Google e Facebook hanno infatti stretto un accordo che ha permesso a Big G di “liberare” i propri agenti virtuali all’interno di contenuti, profili e pagine dell’applicazione mobile del social network, una delle più utilizzate al mondo e principale accesso degli iscritti. Secondo quanto appreso dal Wall Street Journal, gli utenti che effettueranno ricerche sul motore tramite smartphone e tablet potranno visualizzare anche risultati legati all’applicazione di Facebook, inerenti le informazioni di profilo pubbliche. Non sarà quindi tutto completamente disponibile, perché post e contenuti condivisi dagli utenti tramite sessioni private non verranno indicizzati.

Google potrà elencare soltanto pagine, profili e gruppi pubblici, come ad esempio quelli di personaggi famosi, politici, aziende, band, organizzazioni e così via. Per tutto il resto, ci si dovrà affidare ancora al motore interno del social network, che è stato arricchito di recente in seguito all’indicizzazione di oltre duemila miliardi di post per velocizzare query legate a fatti di attualità o a trend topic.

L’alleanza con Facebook rappresenta quindi per Google un’opportunità fondamentale per provare a non perdere terreno sul mobile, dove il social network blu sta rapidamente crescendo (così come altre community online, si veda Twitter) come prima fonte di ricerca di informazioni da parte degli utenti. Big G e il colosso di Mark Zuckerberg, in questo campo, si posizionano come diretti concorrenti e, se i vantaggi per Big G sono espliciti, quelli per l’azienda di Menlo Park lo sono meno. Ma non vuol dire che non ci siano. Anzi.

 

 

Grazie alla partnership, per esempio, Facebook potrà tenere più a lungo gli utenti sulla propria piattaforma mobile, in quanto il tap sui risultati desiderati nelle Serp di Google ricondurrà direttamente all’interno dell’applicazione Android del social network (la nuova funzione è disponibile al momento solo per i sistemi operativi del robottino verde). Uno degli obiettivi di Facebook, reso palese anche dal recente lancio del servizio Instant Articles, è provare a offrire agli iscritti un’esperienza onnicomprensiva, facendo passare loro più tempo possibile sulla propria rete, rispettando così l’equazione “più visitatori uguale maggior investimento pubblicitario”.

 

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