30/11/2013 di Redazione

Google minaccia la privacy in Olanda, multa in vista

Il garante olandese per la privacy ha chiuso le indagini sull'unificazione dei servizi di Google: come gli altri colleghi europei reputa che violi le norme sulla gestione dei dati personali e minaccia una multa.

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Google è di nuovo nei guai con la privacy. Questa volta il teatro dei problemi è l'Olanda, dove l'Autorità per la protezione dei dati personali (DPA) ha riconosciuto Google colpevole di violazione le leggi sulla privacy in seguito alle variazioni apportate ai suoi servizi a decorrere dal marzo 2012.

Sono bastati sette mesi di indagini per trovare prove a sufficienza, ora che l'impianto di accusa è fondato bisogna solo calcolare l'ammontare dell'ennesima multa che sarà comminata al colosso di Mountain View. La questione non è nuova, e l'Olanda è uno dei tanti Paesi europei in cui ci si è interrogati riguardo all'unificazione dei servizi.

Google rischia una multa in Olanda

Il caso riguarda di nuovo l'aggiornamento della policy avvenuto a marzo 2012, che ha unificato la gestione dei dati personali di tutti i servizi online (Ricerca, YouTube, Picasa, Google News, Google, Reader, etc) raggruppando le informazioni e consentendo al colosso statunitense di usarle per scopi diversi rispetto ai motivi della loro raccolta. I Garanti della Privacy europei si erano uniti per agire duramente contro Google e a ottobre 2012 era scattato l'avvertimento: o Google tornava sui suoi passi correggendo la policy oppure nel 2013 sarebbe incorsa in sanzioni.

L'azienda di Larry Page non ha fatto neanche un passettino indietro, e per risposta il Garante della Privacy del Regno Unito ha minacciato una multa da 581 mila euro. Della stessa opinione Francia, Spagna, Germania e tanti altri paesi. Google rischia multe massime di 1,5 milioni di euro in Spagna, 1,2 milioni in Italia e 1 milione ad Amburgo. Adesso anche l'Olanda si unisce al coro, e sebbene non abbia ancora dichiarato l'importo del balzello è da scommettere che sarà salato.

Google dal canto suo insiste: "la nostra informativa sulla privacy rispetta la legge europea e ci permette di creare servizi più semplici, più efficaci. Ci siamo impegnati pienamente con la DPA olandese nel corso di questo processo e continueremo a farlo in futuro". Insomma, la questione sarà anche vecchia ma è tutt'altro che chiusa.

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