14/02/2019 di Redazione

Google non bada a spese: 13 miliardi di dollari per il cloud

La società di Sundar Pitchai annuncia un nuovo colossale investimento che amplierà il footprint e aumenterà il conteggio dei posti di lavoro negli Stati Uniti.

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Mentre si discute ancora del fatto che New York debba essere oppure no la sede del secondo quartiere generale di Amazon, dopo l’ostilità di alcuni politici e residenti del Queens, un altro colosso del Web e del cloud computing pensa a ingrandirsi. Google investirà 13 miliardi di dollari per ampliare la propria rete di data center e assumere decine di migliaia di dipendenti, incaricati di costruire nuove infrastrutture un po’ in tutti gli Stati Uniti. Risorse che si sommeranno ai 9 miliardi di dollari spesi e ai circa 10mila posti di lavoro creati l’anno scorso.

 

“Questi nuovi investimenti”, ha scritto il Ceo di Google, Sundar Pichai, “ci permetteranno di assumere decine di migliaia di dipendenti e di consentire la creazione di oltre 10mila posti di lavoro nel campo delle costruzioni in Nebraska, Nevada, Ohio, Texas, Oklahoma, Carolina del Sud e Virginia”. Oltre che ad ampliare gli uffici di Chicago e Washington, si punterà a raddoppiare il numero degli addetti sia in Georgia sia in Virginia.

 

A corredo dei 13 miliardi di dollari destinati all’ampliamento della rete ce ne sono altri 5, già stanziati dalla società di Mountain View per proseguire nell’acquisto di energia verde da una ventina di operatori (uno in Cile, gli altri ripartiti fra Stati Uniti ed Europa) sia di impianti eolici sia fotovoltaici. L’impegno ad alimentare e raffreddare i data center tramite fonti rinnovabili accomuna Google agli altri colossi delle infrastrutture hyperscale, cioè Apple, Microsoft, Facebook e Amazon.

 

 

Google Cloud è attualmente il terzo operatore nel mercato del cloud infrastrutturale pubblico, dietro ad Amazon (il chiaro leader con l’offerta di Aws) e a Microsoft (Azure). I rapporti di forza nel market share si rispecchiano negli investimenti: per quanto corposi, quelli di Big G non raggiungono le due concorrenti. Come mostrano i dati di Canalys, Aws da solo ha sostenuto quasi un terzo della spesa mondiale per lo IaaS del 2018, Microsoft il 16,5% e Google il 9,5%. Ma chissà che quest’anno non si vadano a creare nuovi equilibri, grazie ai nuovi investimenti annunciati ma anche a una strategia commerciale più aggressiva.


Giorni fa, ospite alla Goldman Sachs Technology and Internet Conference di San Francisco, il nuovo direttore delle divisione cloud Thomas Kurian ha annunciato che quest’anno “ci vedrete accelerare nel cloud come mai prima d’ora”. Nei piani di Kurian (un ex di Oracle, nominato lo scorso autunno nel ruolo che fu di Diane Greene), nel corso del 2019 scatteranno nuove assunzioni e investimenti nell’area vendite.

 

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