12/07/2017 di Redazione

Google smuove capitali per startup dell'intelligenza artificiale

Il nuovo fondo Gradient Ventures regalerà risorse, formazione e supporto ad alcune giovani aziende impegnate su progetti di intelligenza artificiale. Si parte da algoritmi, modelli per reti neurali, droni e deep learning.

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Giovani progetti di intelligenza artificiale germoglieranno grazie a Google. Un nuovo fondo battezzato Gradient Ventures fornirà capitali, risorse e formazione a una selezione di startup ancora non avviate (early-stage) e focalizzate su progetti di Ai. A differenza di GV (l'ex Google Ventures) e di Capital G, il progetto sarà inizialmente gestito da Big G e non funzionerà come fondo indipendente. Come riportato da TechCrunch, in un secondo momento, con il crescere delle attività, potrà essere scorporato dai conti e dalla gestione diretta di Google.

Quattro startup sono già state selezionate. Algorithmia, come il nome suggerisce, si occupa di algortimi costruendovi intorno una communiry di sviluppatori, ricercatori e aziende che possono contribuire allo sviluppo di nuove formule matematiche e modelli. Circa 3.500 microservizi sono già disponibili attraverso un'Api. E sebbene Big G non abbia comunicato l'entità dello sforzo economico del nuovo progetto, dal sito di Algorithmia si apprende che questa startup da sola ha completato un giro di finanziamento da 10,5 milioni di dollari, principalmente alimentato dalle risorse del fondo di Google (gli altri partecipanti sono Madrona Venture Group, Rakuten Ventures, Osage University Partners e Work-Bench).

Cogniac, invece, realizza “software per la creazione e la composizione visuale di modelli di Convolutional Neural Network”, si legge sul sito di Gradient Ventures, un concetto che sulla pagina Web della startup viene meglio illustrato: attraverso programmi di deep learning è possibile individuare immagini fisse o video all'interno di un flusso di dati. Un'applicazione possibile è l'utilizzo nelle catene di montaggio delle fabbriche, dove l'intelligenza artificiale può aiutare a scovare anomalie di procedura o prodotti difettati.

 

 

 

Cape si occupa, invece, di sistemi di guida remota per droni: sistemi “virtualizzati”, che non necessitano di un hardware dedicato ma che possono essere manovrati da Pc. La più misteriosa fra le quattro startup è Aurima, società di cui Google si limita a dire che “sviluppa una modalità sensoriale alternativa”, basata su modelli di deep learning. Gli interessati possono richiedere maggiori informazioni comunicando i propri dati.

 

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