05/12/2014 di Redazione

Google vuol migliorare le ricerche Web con la meccanica quantistica

La società di Mountain View è al lavoro sul computer quantistico D-Wave, acquistato lo scorso anno. Lo scopo è quello di sviluppare un algoritmo probabilistico che possa migliorare le capacità di search engine e le campagne di advertising mirato.

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Per migliorare il motore di ricerca e le attività di advertising di Google potrebbe esserci bisogno di un tipo del tutto diverso di “capacità di calcolo”: un computer quantistico. La società di Mountain View condivide quello che è un sogno da tempo percorso da informatici e scienziati, ovvero dimostrare la superiorità dei computer che operano non sulla base del linguaggio binario, ma avendo come unità di misura i qbit (o bit quantici), elementi che possono assumere non due (zero e uno) ma più stati, come previsto dal principio di indeterminazione alla base della meccanica quantistica.

La ricerca relativa ai quantum Pc ha una storia pluridecennale, ma è giunta a un punto di svolta lo scorso anno con la creazione di D-Wave, un sistema prodotto da D-Wave Systems e basato su un processore a 512 qbit. All’alzarsi della temperatura, ciascun circuito può rotare in senso orario o antiorario con uguale probabilità, e tale indeterminazione viene sfruttata per eseguire calcoli. Dove sta il vantaggio? Senza scegliere in disquisizioni tecniche, sostanzialmente i computer quantistici dovrebbero essere più veloci ed efficienti nei calcoli legati alla probabilità e in applicazioni di machine learning, mentre per il calcolo aritmetico non presentano alcuna scorciatoia rispetto ai sistemi basati sui bit.

Ebbene, lo scorso anno Google ha acquistato da D-Wave un sistema quantistico e ora – secondo quanto rivela un’inchiesta del sito New Scientist – sarebbe al lavoro per sviluppare un nuovo algoritmo da utilizzare nel motore di ricerca e nelle attività legate all’advertising. Il duplice fine, dunque, sarebbe quello di migliorare i risultati di ricerca e di fornire inserzioni pubblicitarie ancora più mirate.

 



In futuro, inoltre, il calcolo quantistico potrà essere usato anche per migliorare le applicazioni basate sul machine learning, come gli assistenti vocali/personali (Siri e Google Now, per esempio), al fine di renderli sempre più “intelligenti” e capaci di interagire con comandi e input espressi in linguaggio naturale.

La comunità scientifica e tecnologica, in ogni caso, è ancora lontana dall’aver certificato l’efficacia dei computer quantistici, mentre alcuni addirittura dubitano che D-Wave possa collocarsi all’interno della categoria. Quel che è certo è l’interesse che questa tecnologia ancora sperimentale esercita verso chi sta ai vertici dell’innovazione tecnologica, come Google. I ricercatori della multinazionale stanno lavorando addirittura con la Nasa per capire se e come i Pc quantistici siano in grado di sviluppare algoritmi utili per la gestione del traffico aereo.

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