30/01/2018 di Redazione

Guida autonoma, Fca fornirà “migliaia” di minivan a Waymo

Sergio Marchionne ha confermato la crescita della partnership fra le due aziende. La divisione di Alphabet lancerà entro la fine dell’anno il primo servizio di taxi senza conducente nelle strade di Phoenix, in Arizona.

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Si rafforza la collaborazione tra Fca e Waymo. La casa automobilistica ha annunciato, per bocca del Ceo Sergio Marchionne, che fornirà “migliaia” di minivan ibridi Chrysler Pacifica alla divisione di Alphabet dedicata ai progetti di guida autonoma. La partnership fra i due colossi risale a maggio 2016, quando il gruppo italo-americano aveva consegnato i primi cento esemplari di veicoli affinché Waymo li testasse su strada. Una fornitura cresciuta anche l’anno scorso, che ha portato il parco macchine a raggiungere quota seicento unità. “Questo è l'ultimo segnale in ordine di tempo del nostro impegno verso questa tecnologia”, ha spiegato Marchionne. Le nuove Chrysler Pacifica verranno consegnate alla divisione di Alphabet in diversi scaglioni e saranno costruite in Canada. Waymo ha già dichiarato che entro la fine dell’anno lancerà il primo servizio di robotaxi a Phoenix.

La capitale dell’Arizona è una delle 25 città statunitensi dove l’azienda sta portando avanti progetti pilota per testare su strada i veicoli senza conducente. Nell’elenco figurano anche San Francisco, Atlanta, Austin e Detroit, dove ha sede Fca North America. Da alcune settimane Waymo sta facendo girare nel quartiere residenziale Chandler di Phoenix un centinaio di minivan completamente autonomi e senza alcun essere umano a bordo.

La società offre già un servizio di ride hailing, analogo a quello di Uber, per un numero limitato di persone iscritte al programma, che possono così prenotare tramite app una corsa in taxi. Fino ad oggi, però, su ogni veicolo è presente un assistente pronto a mettere le mani sul volante in caso di necessità. L’obiettivo di Waymo è arrivare nei prossimi mesi a rendere completamente indipendenti le automobili, bruciando così sul tempo anche Uber, la quale a sua volta sta testando massicciamente tecnologie driverless.

 

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