28/08/2018 di Redazione

Guida autonoma, patto da 500 milioni fra Uber e Toyota

La casa nipponica effettuerà un investimento da mezzo miliardo nella società di San Francisco e le due realtà collaboreranno per integrare tecnologie driverless nei veicoli.

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Toyota continua a credere nei veicoli a guida autonoma. Una convinzione che prende forma in investimenti sostanziosi e, dopo il miliardo messo sul piatto per sostenere l’asiatica Grab, ha deciso di offrire cinquecento milioni anche a Uber. Le due società collaboravano già da tempo e, come nuovo elemento della partnership, la compagnia di ride hailing di San Francisco integrerà la propria tecnologia di guida autonoma con le soluzioni Toyota Guardian del colosso giapponese. I vari componenti troveranno posto in veicoli della casa nipponica costruiti appositamente per essere inseriti nel network di Uber. Una flotta basata sul minivan Sienna e nota inizialmente con il nome “Autono-MaaS” (autonomous-mobility as-a-Service). Il deployment attivo, limitato comunque a una serie di progetti pilota, è atteso per il 2021. La produzione di massa, invece, sarà controllata interamente da un ancora anonimo operatore terzo.

La decisione di Toyota (oltre ai suoi soldi) arriva come una boccata d’ossigeno per Uber, che negli ultimi mesi si è scontrata con diversi ostacoli nel suo percorso di guida autonoma. L’anno scorso la società californiana ha deciso di tagliare gli investimenti sul progetto e a marzo un incidente mortale ha spinto l’ex startup a sospendere tutti i test con macchine driverless.

L’accordo annunciato in queste ore “è unico nel suo genere per Uber”, ha spiegato il Ceo Dara Khosrowshahi. “Il nostro obiettivo è quello di implementare nel nostro network i veicoli a guida autonoma più sicuri al mondo”. “I sistemi automatici di Uber e il sistema Guardian di Toyota monitoreranno in modo indipendente l’ambiente e le situazioni in tempo reale, migliorando la sicurezza complessiva delle auto”, ha aggiunto il dottor Gill Pratt, Ceo di Toyota Research Institute e Toyota Motor Corporation Fellow.

L’approccio della multinazionale alle driverless car è duplice, in quanto l’azienda gestisce una coppia di progetti paralleli: il primo è pensato per la fascia più anziana della popolazione e per i disabili, mentre il secondo riguarda la produzione di veicoli di massa dotati di tecnologie capaci di passare dalla guida assistita a quella realmente indipendente.

 

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