21/11/2011 di Redazione

Hi-tech in difficoltà, terzo trimestre ancora in rosso

Stando ai dati di GfK Temax Italia, il mercato dei technical consumer goods - che comprende prodotti di elettronica di consumo, informatica, telefonia ed accessori - ha visto da luglio a settembre una contrazione delle vendite in valore del 9,7% rispetto

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Un altro trimestre di sofferenza, il terzo dell’anno, per l’industria tecnologica. E il quarto ed ultimo periodo dell’anno, quello che comprende la stagione dello shopping natalizio, assume quindi i connotati dell’ultima spiaggia. I comparti dell’elettronica di consumo, dell’informatica (non per le aziende) e tutto ciò che compone (elettrodomestici compresi) secondo Gfk Temax il mercato italiano dei technical consumer goods chiudono ancora una volta in rosso.

Il mercato delle technical consumer goods in Italia - fonte Gfk Temax


La contrazione delle vendite in valore è del 9,7%, ribasso che ha portato il giro d’affari a 4,2 miliardi di euro (soli 5 milioni in più rispetto al dato del secondo trimestre). La causa che ha determinato l’ennesimo scivolone del comparto è secondo gli analisti di Gfk molto evidente, e cioè  una riduzione sempre più marcata della “torta” complessiva di venduto.

L’unico settore a riportare una tendenza positiva è infatti la telefonia (in crescita del 3,4% per un fatturato di 791 milioni di euro), per il quale l’effetto sostituzione tra cellulare e smartphone ha mostrato finalmente un saldo positivo. Ma anche quelle nicchie che hanno avuto ottimi risultati non sono bastate a mantenere in attivo il risultato d’insieme.

E c’è un dato che rispecchia bene la frenata degli acquisti: la spesa complessiva degli italiani in technical consumer goods nei primi nove mesi del 2011 è arrivata a 13,1 miliardi di euro, nel solo quarto trimestre del 2010 le vendite sfiorarono i 6,3 miliardi.

Ad eccezione dei vendor di telefonini, che devono ringraziare in particolare gli smartphone, tutti gli altri protagonisti dell’universo hi-tech devono fare i conti con un bilancio interamente di segno negativo: informatica -2,7%, piccoli elettrodomestici e home comfort -7,9%, grandi elettrodomestici -11,1%, office equipment -12,7% (sceso a circa 380 milioni di euro), fotografia -15,9% (164 milioni) ed elettronica di consumo -20,8% (880 milioni).

Significativa l’analisi di sintesi di Gfk relativamente al comparto It, che ha chiuso il trimestre con un fatturato di 732 milioni di euro: la “mobility”, inteso come l’insieme di prodotti che permettono di connettersi a Internet in mobilità, è l’unico comparto che registra una crescita delle vendite, soprattutto grazie all’apporto positivo dei Web book.

L’effetto viene però smorzato dal fenomeno di erosione dei prezzi medi, che rappresenta la risposta più immediata, in un periodo di instabilità economica e incertezza, al calo della domanda finale.
 
Gli operatori del canale retail, insomma, devono fare di necessità virtù al cospetto di una domanda che risente sicuramente dell’onda lunga (anzi lunghissima) della crisi economica. E il discorso vale tanto per i personal computer e le stampanti che per i frigoriferi e i flat Tv.



A proposito di televisori a schermo piatto, uno dei prodotti best seller (circa sette milioni di pezzi) nel 2010 e comparto che da solo vale circa il 12% delle vendite di technical consumer goods: i ritmi di crescita a due cifre sono un lontanissimo ricordo, la flessione è ormai stabile con trend a doppia cifra e l’unica eccezione è rappresentata dal segmento dei Led, che continua a registrare un andamento positivo ma in particolare modo per quanto riguarda i piccoli schermi.

L’effetto switch over è ormai agli sgoccioli - a fine anno passeranno completamente al digitale terrestre Toscana e Liguria – e la battaglia fra vendor e retailer si gioca più che mai a colpi di promozioni e sottocosto.
 

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