16/04/2014 di Redazione

Horizon 6: app e desktop virtuali su una singola piattaforma

VMware ha annunciato la disponibilità della nuova versione sottolineando come oggi sia possibile mettere a disposizione uno spazio di lavoro unificato che comprenda servizi erogati sia dal data center aziendale sia da fornitori esterni. Anche tramite Micr

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VMware Horizon si rinnova e arriva alla sesta versione con una serie di importanti novità. Prima fra tutte la possibilità di offrire applicazioni e desktop virtuali utilizzando una singola piattaforma integrata, seguita dalla possibilità di mettere a disposizione degli utenti uno spazio di lavoro unificato (a partire dalla versione Advanced) e da un sistema di gestione centralizzato delle immagini software di desktop e dispositivi. Nella versione precedente era già possibile offrire app specifiche e desktop virtuali, ma oggi si possono aggiungere anche app e sessioni desktop offerte tramite la piattaforma Microsoft Rds (Remote Desktop Services).

Un processo in tre semplici passi per descrivere le funzionalità di VMware Horizon 6



All’utente viene presentato, via browser o tramite il client VMware Horizon View, l’elenco delle applicazioni e dei desktop virtuali a lui assegnati, anche quelli erogati come servizio da fornitori esterni. Da li è possibile accedere all’app store aziendale, da cui selezionare applicazioni aggiuntive o chiedere l’autorizzazione per l’accesso a nuove applicazioni. “Sul fronte dell’esperienza utente c’è stato un forte lavoro di ingegnerizzazione e miglioramento del nostro protocollo per la gestione remota, chiamato PCoIP,” spiega Luca Zermininani, Senior System Engineer di VMware Italia. “L’obiettivo è di offrire prestazioni analoghe, se non migliori, rispetto a quelle ottenibili utilizzando specifici dispositivi locali. Inoltre, oggi è possibile avere un ambiente misto, con una parte dello spazio di lavoro reso disponibile dal data center aziendale e una parte erogata da fornitori esterni.

Attraverso il sistema di gestione centralizzata VMware Mirage, ogni immagine di Pc fisici, virtuali o di proprietà dell’utente può essere messa a disposizione come macchina virtuale, installata su una macchina locale o erogata sul dispositivo personale. Il nuovo vCenter Operations for View (disponibile nella versione Enterprise) offre una visibilità “end-to-end” dal data center fino al singolo dispositivo, fornendo analisi e monitoraggio dei rischi e sistemi di diagnostica.

VMware ha fatto un grosso sforzo per rendere Horizon capace di sfruttare i vantaggi del ‘software-defined data center’,” dice Zerminiani. “La nostra offerta da questo punto di vista è ormai completa: siamo in grado di virtualizzare macchine, reti e storage”. Il nuovo Horizon è disponibile in tre versioni: Horizon View Standard Edition, Horizon Advanced Edition (che aggiunge virtualizzazione delle applicazioni, desktop e applicazioni remote, spazio di lavoro unificato e gestione virtuale dello storage) e Horizon Enterprise Edition (con il sistema per il monitoraggio end-to-end e con l’automazione cloud gestita da vCenter Orchestrator).

Grazie a VMware Mirage è possibile ottenere una visibilità "end-to-end" dal data center al singolo dispositivo



La nuova versione di VMware Horizon fa un deciso passo avanti nella gestione di un mondo di dispositivi sempre più variegati. “Tutti viviamo la ‘consumerizzazione’ dell’It, che oggi ritroviamo nell’auto e che domani vedremo anche negli elettrodomestici,” commenta Alberto Bullani, Country Manager di VMware Italia. “Oggi ci troviamo di fronte a device di ogni tipo, che a livello aziendale devono essere gestiti in modo semplice e soprattutto sicuro. L’obiettivo è ottenere una gestione del flusso di lavoro integrata che aiuti ad accelerare il passo dell’innovazione.

Per perseguirlo, VMware negli ultimi mesi ha investito pesantemente in acquisizioni e in accordi con altri protagonisti di questo mercato. Tra ottobre e dicembre è stata acquistata Desktone, che permette di offrire i “desktop-as-a-service” nel giro di pochi minuti. Tra gennaio e febbraio è stata annunciata, congiuntamente con Google, la possibilità di avere desktop virtuali sui Google Chromebook. Infine, l’acquisizione di Air Watch fatta due mesi fa è stata l’operazione più rilevante: è costata un miliardo e mezzo di dollari e vede coinvolte mille e seicento persone.

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