Secondo HP l'acquisizione della divisione Server di iBM da parte di Lenovo starebbe creando malumore fra i clienti. Almeno questo è ciò che sostiene Bill Veghte, che ha la responsabilità globale del business enterprise. "Clienti e partner sono preoccupati per il loro futuro non solo in termini di prodotti ma anche di supporto e servizi" sostiene.
Difficile capire quanto queste affermazioni siano da ricondurre al marketing e quanto invece a concreti timori, che con un passaggio di questa portata peraltro sarebbero comuni. Sta di fatto che HP ha preparato un programma di migrazione per supportare i clienti dei server IBM che dovessero decidere di abbandonare la piattaforma.
Server IBM a Lenovo, clienti preoccupati?
In realtà il supporto per la manutenzione è già offerto da tempo sia da HP sia da produttori di terze parti. Dato che l'acquisizione non è ancora stata finalizzata perché le parti sono in attesa dell'approvazione degli enti regolatori, è presto per capire se e come si muoverà il mercato in caso di un via libera.
Quel che è certo è che dai precedenti HP è rimasta scottata: anche se ci sono voluti otto anni, alla fine proprio grazie all'acquisizione della divisione PC di IBM Lenovo è riuscita a strappare ad HP la prima posizione del mercato computer. I server sono differenti perché chiamano in causa dati più sensibili, e come abbiamo visto ci sono alcune perplessità relative al rischio di spionaggio e alla sicurezza dei dati. Entrambi argomenti che scottano dopo lo scandalo NSA.
Ovviamente è su questi argomenti che i concorrenti cercano di fare presa per accaparrarsi gli ex clienti IBM. Come sottolinea a The Register Gianluca Degliesposti, direttore di EMEA per server e storage business di Lenovo, HP ha tempo sta cercando di alimentare l'incertezza di partner e clienti per attrarli a sé. Però i clienti erano già consapevoli da tempo dell'intenzione di IBM di vendere la divisione Server, e il fatto che adesso si conosca il nome del nuovo proprietario in realtà potrebbe dissipare i dubbi e le incertezze passati. Non resta che stare a vedere.