HP conferma ufficialmente il piano di ristrutturazione che prevede il licenziamento di 27mila dipendenti nei prossimi due anni tramite prepensionamenti, ossia l'8 per cento della forza lavoro globale. In questo modo l'azienda risparmierà 3,5 miliardi di dollari all'anno.
Nel secondo trimestre HP ha registrato un calo del 3 per cento
Meg Whitman ha spiegato che i licenziamenti hanno senza dubbio "un
impatto negativo sulla vita delle persone, ma in questo caso sono
assolutamente fondamentali per la salute a lungo termine dell'azienda" e
ha precisato che coinvolgeranno tutte le filiali mondiali di HP e che
quelle statunitensi peseranno per un terzo. L'AD conta però di
reinvestire parte dei risparmi nella ricerca e sviluppo.
Contestualmente l'azienda ha annunciato i dati fiscali relativi al secondo trimestre, in cui ha registrato un calo delle entrate pari al 3 per cento, i ricavi sono scesi a 30,69 miliardi dollari, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'utile netto è stato di 1,59 miliardi dollari, pari a 80 centesimi per azione, rispetto ai 2,3 miliardi di dollari di un anno fa.
Escludendo le imposte, i costi per gli ammortamenti, gli oneri di ristrutturazione e quelli legati alle acquisizioni, HP ha guadagnato 98 centesimi per azione, rispetto alla stima media degli analisti di 91 centesimi. La perdita è in ogni caso inferiore a quella che si aspettavano gli analisti, tant'è vero che nella sessione after hours delle contrattazioni il titolo ha guadagnato il 10 per cento.
L'analista Shaw Wu di Sterne Agee si è detto sorpreso per il risultati fiscali annunciati ieri. A preoccupare maggiormente è la situazione europea, dove sia le aziende sia i consumatori privati spendono poco in conseguenza delle difficili condizioni economiche, danneggiando di fatto l'attività di HP. La Whitman ha detto fuori dai denti che la crisi del debito europeo è un forte "vento contrario" che HP deve affrontare.
L'analisi dei risultati per divisione operativa mostra un panorama debole. Le vendite del Personal Systems Group, che comprende tutti i Pc, sono stabili con ricavi per 9 miliardi di dollari, ma registrano una lieve flessione nelle vendite dei prodotti consumer, compensata dai proventi dei prodotti professionali. La divisione stampanti, di recente fusa con quella PSG, ha registrato perdite pari al 10 per cento perché le aziende non hanno compensato il calo di spesa dei consumatori.
Flessione anche per la divisione Enterprise Server, che ha registrato
utili per 5 miliardi di dollari con una diminuzione del 6% anno su
anno. La Whitman intende investire in questo settore mantenendo
invariato il portafoglio prodotti ma potenziando la presenza in ambito
cloud. La divisione dei servizi ha generato utili per circa nove
miliardi di dollari, in calo del 10% rispetto allo stesso periodo
dell'anno scorso.
Meg Whitman, amministratore delegato di HP
Per quanto riguarda i piani futuri, la Whitman ha anticipato che l'azienda prevede di annunciare entro fine anno nuove linee di tablet sia per i consumatori sia per le aziende, con Windows 8. Dopo avere depennato il TouchPad, quindi, HP tenterà di rientrare nel mercato tablet affidandosi al marchio Microsoft e alla spinta che dovrebbe arrivare dalla compatibilità del sistema operativo con tutti i computer in circolazione.