22/11/2012 di Redazione

HP volta pagina e rilancia sul portfolio Autonomy

Dopo il buco di bilancio causato dagli errori contabili della sussidiria britannica (che nega le accuse), il Ceo Meg Whitman ha ribadito l’impegno a portarne avanti l’offerta. La casa di Palo Alto non esclude di poter sfruttare la tecnologia Idol per svil

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Superato lo scossone, HP tenta di rasserenare gli animi e rassicurare i suoi clienti, dopo la notizia delle perdite legate ai falsi bilanci di Autonomy. L’acquisita britannica, nonostante il danno causato, con la sua offerta continua a rappresentare un’area di business strategica per Hewlett-Packard, che per bocca del suo Ceo Meg Whitman ha ribadito l’impegno alla commercializzazione dell’intero portfolio di analytics, archiviazione, backup e content management di Autonomy.

Meg Whitman, Ceo di HP


“Rimaniamo al 100% interessati ad Autonomy e alla sua tecnologia all’avanguardia”, ha promesso la Whitman durante un webcast rivolto ai clienti della società.  Il Ceo ha anche tentato di rassicurare circa la solidità finanziaria di HP, che a causa dello scherzetto ha dovuto sborsare 8,8 miliardi di dollari in oneri di ristrutturazione, parte della perdita da 12,65 miliardi di dollari riportata nell’esercizio fiscale 2011-2012. “Potete stare tranquilli sulla nostra solidità finanziaria”, ha sostenuto Meg Whitman, citando 4 miliardi di cash flow utilizzabili per pagare parte del suo rosso, ammontante a 21,8 miliardi di dollari di debiti a lungo termine.

Autonomy, per inciso, ha negato le accuse (già tradottesi, per HP, in una richiesta di apertura delle indagini rivolta alla Commissione per i Titoli e gli Scambi statunitense e all’Ufficio Antifrode del governo britannico). “Respingiamo le accuse. Non appena ci saranno maggiori dettagli, dimostreremo che sono infondate”, ha dichiarato poche ore più tardi il fondatore ed ex ceo Michael Lynch, mandato a casa proprio dalla Whitman. Secondo Lynch, addirittura, la colpa sarebbe di HP, che dall’acquisizione a oggi, in un solo anno, “ha distrutto un business in cui eravamo primi al mondo”. 

La buona notizia, in tutta questa vicenda, è che l’incidente non fermerà l’innovazione IT portata avanti da Autonomy in questi anni. La sua tecnologia Idol (Intelligent Data Operating Layer, un sistema di analisi di dati strutturati e non strutturati, come i video) potrebbe, anzi, essere sfruttata da HP per offrire nuovi servizi di analytics, anche in forma gratuita per determinati settori di applicazione.

Lo ha lasciato intendere nel medesimo webcast di cui sopra George Kadifa, executive vice president della divisione software di HP. “Un progetto che stiamo considerando è quello di rendere disponibile Idol come servizio gratuito per determinate aree”, ha affermato Kadifa, spiegando che potrà diventare quello che oggi Google rappresenta per le ricerche Web. “Si potrà visitare un sito Web contenente una funzionalità Idol, con cui effettuare ricerche base anche su dati non strutturati”. Il progetto, ancora in fase acerba, potrebbe “ampliare il significato di Idol”, rendendolo uno strumento di ricerca scientifica e di responsabilità sociale.

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