07/09/2017 di Redazione

Hpe completa lo spin-merge con Micro Focus e cresce del 3%

Nel terzo trimestre dell'anno la società di Meg Whitman ha registrato un giro d'affari di 8,2 miliardi di dollari e utili superiori alle attese. È formalmente conclusa l'operazione di scorporo e fusione con Micro Focus di parte delle attività non legate

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Si chiude formalmente un capitolo della storia di Hewlett Packard Enterprise, e si prosegue con i migliori presagi verso il futuro. Hpe mette a segno una trimestrale positiva, con numeri superiori alle attese, annunciati all'indomani del completamento dello scorporo di alcuni asset relativi al software, che passano a Micro Focus. L'operazione, annunciata lo scorso anno e valutata 8,8 miliardi di dollari, è tecnicamente uno “spin-merge”: le attività e tecnologie ritenute non parte dell'offerta “core” sono state spostate sulla divisione Hpe Software Business, e quest'ultima si è unita a Micro Focus per creare la più grande società software presente sul mercato.

Il fatturato annuo combinato delle due parti supera i 4,4 miliardi di dollari e i dipendenti ammontano a 5.800. La società porterà avanti una delle missioni ribadite negli ultimi anni da molti vendor: quella dell'”It ibrido”, in cui convivono l'approccio tradizionale e il ricorso al cloud. Altre aree di focalizzazione sono e saranno gli analytics, il DevOps, la sicurezza e la data protection. Come parte dell'accordo, un pezzo grosso di Hpe come John Schultz (è executive vice president, general counsel e corporate secretary) entra nel board dei dirigenti di Micro Focus.

A proposito dello spin-merge, il Ceo Meg Whitman ha parlato di una “pietra miliare” raggiunta e ha definito la Hpe attuale come un'azienda “più focalizzata e meglio progettata per competere e vincere sul mercato attuale”. La “restante” Hpe non sarà priva della componente software, ma semmai si concentrerà su tutto ciò che è software integrato nell'hardware e sulle soluzioni di gestione delle risorse in ottica software-defined, come Oneview e Infosight. La strategia aziendale poggerà su tre pilastri: la semplificazione dell'It ibrido, attraverso soluzioni software-defined che consentano di spostare i agevolmente i dati fra risorse on premise, cloud pubblici e privati; le soluzioni di rete “edge” per campus, filiali e applicazioni IoT (e in questo entra in gioco Aruba Networks); i servizi a supporto della trasformazione verso la nuvola.

Nel terzo trimestre dell'anno, se si escludono dal conteggio le attività della scorporata Hpe Software Business, la società di Palo Alto ha fatturato 8,2 miliardi di dollari, crescendo del 3% (percentuale che diventa 6% se si considerano le oscillazioni valutarie) rispetto all'analogo periodo del 2016. Grazie ad alcuni benefici fiscali legati allo spin-merge, l'utile per azione Gaap del trimestre ha toccato i 10 centesimi di dollari, superando abbondantemente la precedente stima di due centesimi ad azione.

 

Meg Whitman

 

Al giro d'affari del trimestre ha contribuito soprattutto la divisione Enterprise Group (server, sistemi di storage, networking e servizi tecnologici), il cui fatturato di 6,8 miliardi dollari ha segnato un incremento del 3% anno su anno. La divisione Software (licenze, SaaS, servizi prfessionali, servizi di supporto) ha generato invece 718 milioni di dollari, con un calo del 3% anno su anno, mentre è cresciuto del 10% il fatturato trimestrale della divisione Financial Services, 897 milioni di dollari. Per Whitman questi risultati sono “un segnale incoraggiante dei progressi che stiamo compiendo”.

 

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