23/02/2018 di Redazione

Hpe ed Hp oltre le attese, due destini e due momenti fortunati

Le due aziende crescono in fatturato e utili, superando le previsioni degli analisti. Il successore di Meg Whitman, Antonio Neri, si dice soddisfatto.

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Da tempo fanno vite separate, rievocando l'una l'altra solo per l'acronimo diverso solo per una lettera, ma oggi si parla sia di Hp sia di Hpe (Hewlett Packard Enterprise) per la coincidenza di due bilanci trimestrali positivi, che hanno superato le attese degli analisti. Per il primo trimestre dell'anno fiscale 2018, trimestre terminato al 31 gennaio, la società produttrice di computer e stampanti ha fatturato 14,5 miliardi di dollari, crescendo del 14% anno su anno come risultato di andamenti quasi analoghi per le sue due principali aree di attività (+15% per i Personal system, 9,4 miliardi di dollari, e +14% per il Printing, 5,59 miliardi). Nota di merito per le vendite di computer negli Stati Uniti, mercato dove Hp ha ormai superato Lenovo.

Il vero balzo in avanti riguarda però l'utile netto trimestrale, passato nel giro di un anno da 611 milioni a 1,938 miliardi di dollari, con un rialzo superiore al 200%, se si considerano i parametri Gaap; il trend è meno marcato se si considerano i valori non-Gaap, che descrivono un passaggio da 646 a 803 milioni di dollari. Conseguentemente, gli utili per azione adjusted sono passati in un anno da 38 centesimi di dollaro a 48 centesimi, superando le previsioni degli analisti (42 centesimi). La società è oggi valutata circa 35,24 miliardi di dollari, considerando l'insieme del capitale, degli asset materiali e immateriali, con notevole progresso rispetto al valore calcolato a fine ottobre 2017 (meno di 33 miliardi).

Siamo usciti piu' forti dal primo trimestre, con un rialzo a due cifre sia nei ricavi che negli utili netti”, ha commentato l'amministratore delegato e presidente di Hp, Dion Weisler.I nostri notevoli risultati coinvolgono ogni segmento e ogni regione, mettendo in luce la nostra linea innovativa di prodotti e di gestione a livello mondiale”. La società di Palo Alto è, insieme a Dell, Lenovo e Microsoft, uno dei produttori di computer impegnati a sviluppare notebook e ultrabook equipaggiati con i modem 5G di Intel (la linea XXM 8000), ma per mettere le mani su questi modelli bisognerà attendere il 2019.

Alla luce dei nuovi numeri, nella seduta di Borsa successiva il titolo Hp ha guadagnato il 7%. Ancora meglio, però, hanno fatto le azioni di Hpe, salite del 19% dopo la pubblicazione di risultati trimestrali superiori alle attese. Il fatturato ha toccato i 7,67 miliardi di dollari, andando ben oltre i 7,07 miliardi pronosticati dal consensus di Thomson Reuters, e miegliorando dell'11,2% il risultato di un anno prima. L'utile per azione, 34 centesimi di dollaro, ha ugualmente distanziato la stima di 22 centesimi precedentemente fatta dagli analisti.

 

Antonio Neri, Ceo di Hpe

 

 

Ottimo andamento per le vendite di sistemi di storage e di networking per data center, cresciute rispettivamente del 24% e del 27% anno su anno, mentre i server sono calati del e del 13%. I servizi finanziari hanno segnato, invece, un incremento dell'8%. Da qui alla fine dell'anno fiscale 2019, la società ora guidata da Antonio Neri (dopo le dimissioni di Meg Whitman) progetta di offrire agli azionisti circa 7 miliardi di dollari in programmi di racquisto delle azioni e in dividendi. Neri si è detto “compiaciuto dei risultati” e ha sottolineato come Hpe sia in linea con la tabella di marcia della strategia di ottimizzazione avviata lo scorso ottobre. I primi passi hanno riguardano la riorganizzazione della forza vendite.

 

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