04/04/2016 di Redazione

Hpe migliora i server ProLiant Gen9 con la memoria persistente

Hewlett Packard Enterprise ha introdotto diverse nuove opzioni di configurazione, che rendono il server ancora più sicuro e adatto a supportare calcoli intensi, Oltp e analisi Big Data. Un modulo Nvdimm da 8 GB è il primo prodotto della nuova offerta Pers

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Combinando velocità e persistenza della memoria, i server di Hpe mettono il turbo. La gamma dei ProLiant Gen9 beneficia di una serie di miglioramenti, ovvero sia nuove opzioni di configurazione sia un vero e proprio nuovo prodotto, un modulo Non-Volatile Dual In-line Memory Module (Nvdimm) di tipo persistent memory da 8 GB. Si tratta del primo prodotto di un nuovo portafoglio di offerta di Hpe, di “memorie persistenti” cioè che associano i benefici di velocità delle Ram con la capacità di conservare i dati tipica della storage.

L’azienda sottolinea come questa tecnologia sia indicata per gestire qualsiasi tipo di applicazione e in particolare quelle che, con soluzioni tradizionali, risultano rallentate dai colli di bottiglia. I benefici della velocità si apprezzano soprattutto per carichi di lavoro intensi, come quelli di database, di analytics Big Data, di Business Intelligence o di On Line Transaction Processing.

La memoria 8 GB Nvdimm è stata progettata da Hpe basandosi sulla tecnologia standard di settore Nvdimm-N e comprende l’alimentazione di backup fornita dalla Smart Storage Battery. Ques’tultima supporta fino a 16 moduli Nvidimm, permettendo loro di spostare i dati dalla Dram alla memoria Flash anche in caso di interruzione dell’alimentazione principale. L’azienda ha anche fatto sapere di stare collaborando con alcuni fornitori di sistemi operativi e applicazioni, con l’obiettivo duplice di creare l'ecosistema software ideale per i prodotti della linea Hpe Persistent Memory e di semplificare l'implementazione dei server ProLiant da parte dei clienti. 

La Persistent Memory è solo il primo dei miglioramenti della linea ProLiant Gen9 che permetteranno ai clienti di aumentare l'agilità, proteggere le informazioni critiche e rilasciare nuovi servizi e applicazioni in maniera più veloce che mai”, come assicurato da  Peter Schrady, senior vice president e general manager della divisione ProLiant Servers and Enterprise & Smb Segments. Il secondo dei miglioramenti riguarda il processore: è ora disponibile una configurazione basata su Intel Xeon E5-2600 v4, con un massimo di 22 core e 2400 MT/s di velocità di memoria, il che corrisponde a un incremento di prestazioni del 25% rispetto ai ProLiant Gen9 privi di tale modello. Hpe sottolinea anche i miglioramenti per la virtualizzazione, la maggiore sicurezza e la capacità di orchestrazione potenziata ottenibili con questo processore.

 

 

Per quanto riguarda la memoria, si può optare ora per moduli Dram ad alta velocità in diverse configurazioni. La memoria Ddr4 2400 MT/s è disponibile in diverse capacità (a partire da 8 GB), mentre nel caso siano richieste performance ancora più elevate si può optare per i moduli Lrdimm da 128 GB. Per lo storage, invece, sono disponibili unità Nvme Ssd con un massimo di 2 TB di capacità e package flessibile (con la funzionalità Express Bay, per esempio, si può avere accesso frontale ai drive).

 

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