Da piccolo laboratorio con una decina di persone a centro di ricerca con 100 dipendenti e un pezzo del quartier generale cinese che si sposta fra i palazzi di Milano. E’ questo il percorso del primo Centro globale di competenza sulle tecnologie microwave di ultimissima generazione che Huawei ha presentato nei giorni scorsi e che usufruisce del centinaio di milioni di euro di investimenti stanziati dalla multinazionale cinese. Fondi che comprendono anche le collaborazioni con alcune università italiane come Parma e Ferrara, cui si aggingerà presto il Politecnico di Milano.
Un apparato di trasmissione a microonde di Huawei
Secondo Renato Lombardi vice presidente Microwave Product Line di Huawei “
l’attività è incentrata sul settore delle microonde, ma intendiamo allargarci anche ad altri campi di ricerca tenendo conto che Milano è importante anche per le tecnologie ottiche”. La struttura milanese è anche la sede del team specializzato per l’inizializzazione dei progetti in tutto il mondo.
L’intenzione di Lombardi è quella di far crescere un centro che, oltre alla ricerca, ha competenza mondiale anche sulle vendite, i servizi, il marketing e il supporto ai progetti di ponti radio con link a microonde. Le stazioni radio base delle reti wireless fanno affidamento per il 70% ai mezzi trasmissivi a microonde per i loro collegamenti e la quota di mercato mondiale di Huawei nelle soluzioni "microwave" è passata dall’1% del 2008 all'attuale 16%.
La decisione di investire sul centro di ricerca di Milano è frutto degli ottimi risultati raggiunti negli ultimi tre anni ed è stata facilitata dall’elevato livello di competenze e di conoscenze disponibili nell’area milanese.
Roberto Loiola (vice presidentee Western Europe) ha sottolineato cme Huawei, oltre a mantenere la posizione di leadership nella soluzioni di rete, ha intenzione di intensificare gli sforzi nel settore consumer per rafforzare il brand lanciando dispositivi per l’ufficio e la casa intensificando anche l’azione nel mondo enterprise. Huawei nel mondo impiega il 45% del personale in attività di ricerca e sviluppo per la quale ogni anno investe oltre 2,5 miliardi di dollari.