06/09/2017 di Redazione

Huawei vuole una parte da protagonista nel mercato cloud

Durante l’evento Connect 2017 di Shanghai, l’azienda cinese ha chiarito di voler diventare uno dei principali player nel settore, portando la propria piattaforma al di fuori della madrepatria. Già siglati accordi con colossi delle telecomunicazioni. Il pu

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Crescere con la nuvola, ma anche far crescere la nuvola. È questo il doppio, ambizioso obiettivo che si è posta Huawei durante l’evento Connect 2017 in corso a Shanghai. Il rotating Ceo della società, Guo Ping, senza ricorrere a troppi giri di parole ha spiegato come l’azienda voglia arrivare a costruire uno dei cinque principali network cloud del futuro. Secondo il numero uno del colosso cinese, infatti, nei prossimi anni la serrata competizione in questo mercato porterà a una selezione naturale dei vari player, lasciandone in primo piano un ristretto numero. La scommessa lanciata da Guo è sicuramente impegnativa, considerando che Huawei dovrà scontrarsi con realtà consolidate come Amazon Web Services, Microsoft e Google. Ma le sfide non sembrano fare paura al gruppo di Shenzhen, che ha già in parte vinto una battaglia analoga nel campo degli smartphone arrivando in pochi anni a conquistare la terza piazza mondiale, dietro a Samsung e Apple.

In questo caso, almeno a prima vista, la scalata sembra però più difficile. Pur offrendo già in patria una piattaforma di cloud pubblico, con una business unit dedicata nata lo scorso mazro, al di fuori dei propri confini Huawei si rivolgerà soprattutto all’area europea, dove ha già dimostrato di saper operare molto bene in altri settori. Ma, come confermato a Ictbusiness.it da Stefano Andreotti, senior channel manager di Huawei Italia Enterprise Business Group, il ben più ghiotto mercato statunitense rimarrà ancora lontano.

Gli Usa non sono infatti pronti (e difficilmente lo saranno nell’immediato futuro) ad appoggiarsi a soluzioni cloud provenienti dalla Cina, in particolar modo in ambito governativo. Un settore invece cruciale per Huawei, a cui la società di Shenzhen offre piattaforme private e ibride che prossimamente diventeranno sempre più sicure, in seguito a investimenti annunciati in cybersecurity pari a circa il 5 per cento dei ricavi generati dal gruppo.

L’indiscutibile vantaggio della compagnia nell’offrire soluzioni cloud è quello di poter contare su uno stack proprietario completo: dai server ai componenti infrastrutturali di rete, passando per un ricco set di software gestionale. “Anche in Italia stiamo lavorando per individuare e qualificare una serie di partner in relazione ai diversi service provider, che ci aiuteranno a veicolare la nostra offerta cloud”, aggiunge Andreotti.

Dal punto di vista tecnologico, aspetto fondamentale per una realtà come Huawei, Guo Ping ha ricordato come la propria nuvola nasca da “decenni di esperienza nello sviluppo di dispositivi, reti, cloud e altre soluzioni digitali” e come l’azienda da sola possa raggiungere soltanto l’un per cento delle imprese. “Per la parte restante, Huawei lavorerà con i partner per portare i propri prodotti in 172 Paesi”.

 

Guo Ping, rotating Ceo di Huawei

 

Una vera e propria alleanza globale, al pari di quelle già siglate in passato dalle compagnie aeree, per consolidare sempre più un mercato giovane e in grande fermento. Non a caso Huawei ha già imbarcato nel proprio progetto colossi delle telecomunicazioni come Deutsche Telekom, Orange e Telefonica. E non solo. In occasione del Connect 2017 il gruppo ha siglato una nuova collaborazione con Microsoft per portare software e servizi del gigante di Redmond sulla propria nuvola.

La piattaforma di Huawei mette già a disposizione Windows Server ed Rds for Sql Server, ma l’obiettivo è ovviamente quello di offrire altre soluzioni as-a-Service ponendo le basi per un ecosistema aperto anche ad attività comuni di vendita e di marketing. “In futuro, i nostri clienti chiederanno di accedere al cloud di Hauwei, ma potranno raggiungere tutto il mondo”, ha spiegato Guo.

Infine, un punto su cui il Ceo si è soffermato è quello della privacy, cruciale per le aziende (e gli utenti) che decidono di affidarsi alla nuvola. Il numero uno della società asiatica è stato chiaro, sottolineando come Huawei non abbia intenzione di monetizzare i dati dei clienti, ma di voler fare business esclusivamente sulla tecnologia e sui servizi venduti. Un intento nobile, ma si dovrà vedere quanto si rivelerà determinante per le imprese che, ad oggi, non hanno ancora intrapreso il viaggio verso la nuvola.

 

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