09/01/2017 di Redazione

I display trasmettono sensazioni con la tecnologia di Tanvas

La startup ha svelato Tanvas Touch, un sistema basato sul feedback aptico che simula il tocco di oggetti reali sugli schermi di smartphone e tablet. La soluzione potrebbe trovare spazio, ad esempio, nell’automotive.

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Toccare le texture dei tessuti o i rilievi di una roccia utilizzando il display di un cellulare? L’innovazione proposta da Tanvas va proprio in questa direzione. L’azienda statunitense, legata alla Northwestern University dello stato dell’Illinois, durante il Ces 2017 di Las Vegas ha mostrato una demo della propria tecnologia Tanvas Touch che, tramite feedback aptico, permette di simulare il tocco delle dita sugli oggetti reali. Grazie agli impulsi elettromagnetici è così possibile distinguere materiali come il velluto o la seta. Ma gli esempi (e le possibili applicazioni pratiche) si sprecano. Durante la kermesse di Las Vegas, Tanvas ha mostrato la propria tecnologia utilizzando un tablet Nexus 9 riconvertito.

Secondo i giornalisti presenti alla demo, le sensazioni sono state discrete, ma non esaltanti. È indubbio che la startup debba lavorare ancora duramente per migliorare la resa delle texture. Ma l’allargamento del concetto di feedback aptico, noto per esempio ai fan di Apple, porterà a nuovi casi d’uso. Uno dei più promettenti è senza dubbio lo sviluppo di soluzioni per l’automotive.

Sempre al Ces 2017, Tanvas ha svelato anche un secondo display touch per i veicoli: lo schermo permette al guidatore di riconoscere la forma dei pulsanti da premere proprio grazie alle vibrazioni restituite dal pannello. In questo modo è possibile intervenire sulla radio o su altri comandi senza togliere gli occhi dalla strada.

Senza contare quanto si potrebbe fare con i siti di e-commerce di abbigliamento o con le persone non vedenti, che per interagire con i dispositivi elettronici potrebbero farsi assistere non solo dai comandi vocali, ma anche dalle proprie dita. Tanvas, che ha lavorato per dieci anni alla tecnologia con l’aiuto della Northwestern University, ha dichiarato che il proprio sistema è già pronto all’uso. L’azienda è in cerca di partner Oem e di sviluppatori per integrarlo nei display di smartphone e tablet, oltre che in app di terze parti.

 

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