03/11/2015 di Redazione

I droni di Google voleranno nel 2017, Amazon la più veloce

L’azienda di Mountain View ha un obiettivo temporale per il lancio di Project Wing: i corrieri volanti robotici assicureranno consegne porta-a-porta già nel 2017, sfidando i droni di Amazon e quelli futuri di Alibaba. Il colosso dell’e-commerce di Seattle

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I cieli delle città, o almeno di quelle statunitensi e asiatiche, saranno sempre più trafficati di corrieri volanti robotici: i droni. Per quelli di Google, annunciati lo scorso anno con l’iniziativa Project Wing e già testati in Australia, c’è adesso una roadmap ufficiosa che ne prevede l’esordio nel 2017. Ad annunciarlo è stato David Vos, responsabile del progetto, a Washington durante una conferenza dedicata al traffico aereo: “Il nostro obiettivo è quello di avere un servizio commerciale operativo nel 2017”, ha detto, rispondendo a una domanda.

Che cosa potranno trasportare, prelevando il pacchetto dal magazzino e recapitandolo direttamente davanti al portone di casa del cliente? Nei test eseguiti nel Queensland, in Australia, i prototipi sono stati utilizzati per consegnare dolciumi, cibo per cani, vaccini per bestiame, acqua, equipaggiamento elettronico a due contadini. Ben esemplificando, fra l’altro, le potenzialità dei droni di raggiungere aree remote e/o di effettuare consegne express per medicinali o altri beni di prima necessità.

Nel 2014 Google aveva sottolineato che si trattava di soli prototipi e che per l’esordio commerciale del servizio sarebbero serviti diversi anni. Soltanto tre, evidentemente, alla luce delle dichiarazioni più recenti e – forse – della crescente pressione competitiva nel cielo dei droni.

Anche la cinese Alibaba, infatti, sta sperimentando questa tecnologia, seguendo l’esempio apripista di Amazon.  A detta della società di Jeff Bezos, gli ottocotteri testati possono trasportare pacchi del peso massimo di 2,3 chili entro mezz’ora dall’ordine di acquisto. L’ostacolo da superare per librarli in volo e varare il servizio Prime Air non è di tipo tecnologico bensì regolatorio, perché la Federal Aviation Administration statunitense dopo gli iniziali dinieghi ha dato il via libera ai droni ma con una serie di limiti: non potranno viaggiare oltre i 160 chilometri orari e dovranno pesare nel complesso (velivolo e pacco) meno di 25 chili.

 

Il drone di Amazon; nella foto in alto, un prototipo di Google

 

Quanto a Google, non è chiaro attualmente se Project Wing voglia puntare alle consegne al consumatore finale o proporre un servizio b2b. Nel primo caso, certamente dovrà scontrarsi con la forza commerciale e con l’efficienza logistica di chi è del mestiere, come Alibaba e Amazon. Quest’ultima, intanto, rimane con i “piedi per terra” ma accelerando con l’esordio del servizio Prime Now: a Milano e hinterland i clienti iscritti a Prime potranno usufruire di consegne in una o due ore su oltre quindicimila articoli (alimentari, anche surgelati, prodotti per l’infanzia, cosmesi e cura della persona). Nel corso del 2016 il servizio sarà esteso ad altre città italiane.

 

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