30/08/2018 di Redazione

I generali bizantini proteggono la blockchain di Vmware

L’azienda ha pubblicato su Github il codice di Project Concord, un’iniziativa per creare registri distribuiti per l’enterprise che siano scalabili e tolleranti agli errori, ricorrendo a un particolare meccanismo di consenso.

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Prestazioni, sicurezza, efficienza energetica. Sono questi i tre concetti su cui si è concentrata Vmware durante la fase di sviluppo di Project Concord, la prima prova del colosso della virtualizzazione nel campo della blockchain. L’iniziativa, basata su codice open source (le risorse sono disponibili su Github), vuole essere una seria risposta di livello enterprise ai tanti progetti più o meno affidabili relativi ai registri distribuiti che stanno spuntando sul mercato. Ecco quindi che Vmware reclama con fierezza il fatto di essersi focalizzata su parametri ideali per l’applicazione della catena di blocchi fra le grandi aziende, in particolare nel ricercare un modo efficace per l’esecuzione di smart contract e per la certificazione delle identità digitali. Secondo Ray O’Farrell, vice president e Cto della multinazionale, “questa tecnologia ha le potenzialità per rivestire un ruolo fondamentale nelle modalità con cui le organizzazioni interagiscono fra loro”.

Utilizzando le circa trentamila righe di codice aperto, scritto in C e C++, gli sviluppatori possono costruire software basato sulla blockchain. Su Github si legge che “la libreria è progettata per essere sfruttata come elemento fondante per archiviazioni di dati distribuite e replicate” e, in particolare, per le cosiddette catene di blocchi private (permissioned): reti in cui l’accesso dei nodi è regolato e, quindi, si conoscono tutti i “partecipanti” del network.

Per raggiungere gli obiettivi promessi, Project Concord sfrutta un meccanismo di consenso fault-tolerant di tipo “bizantino”, ma con elementi di ottimizzazione in fase di comunicazione tra i nodi che ne favoriscono la scalabilità. Come risultato finale la soluzione sviluppata da Vmware dovrebbe anche riuscire ad aumentare il throughput complessivo, garantendo la sicurezza con algoritmi crittografici Boneh–Lynn–Shacham (Bls). Maggiori informazioni sono disponibili in questo paper scientifico.

 

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