01/12/2014 di Redazione

I Google Glass ora fanno sul serio: il futuro è con Intel

Secondo rumors, la prossima versione degli occhiali di realtà aumentata abbandonerà di chip di Texas Instruments a favore di sistemi Intel. Migliorandone l’autonomia, i nuovi processori premetteranno ai Google Glass di supportare attività in campo medico

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Da innovazione dirompente, i Google Glass stanno rischiando di rimanere un semplice accessorio “nerd”, costoso e appetibile solo per una stretta cerchia di utenti e sviluppatori. Ma non sarà così se, come riferito dal Wall Street Journal, la prossima versione degli smartglasses adotterà processori Intel capaci di migliorare le performance e, soprattutto, di garantire una maggiore autonomia alla batteria integrata. Abbandonando i chip di Texas Instruments a bordo della prima generazione degli occhiali di realtà aumentata, Google potrà rendere più appetibile la sua invenzione a un pubblico più vasto.

In assenza di una conferma da parte delle tre società interessate, il Wall Street Journal cita una fonte anonima “vicina” alla questione, sottolineando come questa mossa rientri nella strategia di ingresso di Intel nel mondo dei wearable device. Occasione ghiotta e in gran parte ancora da sfruttare, che bilancerebbe lo scarso successo dell’azienda nel mondo mobile di fronte al dominio di Arm.

La prossima generazione degli occhiali sarà lanciata nel corso del 2015. Quanto al chip da integrare nei Google Glass, non esistono dettagli tecnici in merito ma tutti i commenti degli analisti ricordano come il punto debole degli attuali smartglasses sia la durata della batteria, limitata a poche ore nel caso di un utilizzo mediamente intenso (per esempio, se si registrano video). Se la prossima generazione di Google Glass riuscisse a garantire una giornata lavorativa di funzionamento, ecco che – sviluppo di applicazioni permettendo – per questo accessorio si spalancherebbero le porte dell’industria manifatturiera, delle sale operatorie e degli studi dentistici, per citare alcuni degli impieghi “business” più ovvi.


La società di Mountain View ha già stipulato i primi accordi per il programma “Glass at Work”, mirato a individuare partner certificati che utilizzino gli occhiali a realtà aumentata per migliorare la produttività del loro lavoro. D’altra parte Big G non abbandonerà il focus sul mercato consumer, dato che al momento che a tale progetto si dedicano solo una quindicina dei 300 dipendenti impegnati sui Google Glass.

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