30/10/2009 di Redazione

I sequel tecnologici meno riusciti di sempre

Abbiamo stilato la classifica dei 15 peggiori seguiti di sempre nel mondo della tecnologia.

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Introduzione

Non tutti i sequel sono all'altezza del primo capitolo.
Non tutti i sequel sono all'altezza del primo capitolo.

Il concetto di "sequel" è tipico del cinema, e serve per indicare quei film che sono il seguito di un'altra pellicola. In alcuni casi sono ottimi, in altri inguardabili. L'idea di "seguire la linea", però, si può estendere un po' a tutti i settori: dato un prodotto che ha funzionato ed è piaciuto al pubblico, se ne fa una nuova versione, il sequel, nella speranza che i consumatori ci si gettino a capofitto, abbandonando quella vecchia, anche se magari non è proprio un lavoro ben fatto.

Come consumatori, in verità, non dovremmo farci prendere dalla foga, ma piuttosto aspettare che il nuovo prodotto sia maturo, che ne emergano i difetti e che, soprattutto, sia qualcun altro a farne le spese. Spesso però ci facciamo prendere dall'entusiasmo, per poi pentirci delle nostre azioni.

Questo articolo vuole essere d'aiuto a chi non riesce a controllarsi, e nelle prossime pagine raccoglie i 15 peggior sequel di sempre nel mondo della tecnologia. Come sempre, se non siete d'accordo non esitate a scriverci e farci conoscere le vostre proposte.

Windows Vista

Windows Vista sarà presto dimenticato.
Windows Vista sarà presto dimenticato (gennaio 2007).

Windows Vista, forse ingiustamente, è considerato un pessimo sistema operativo, capace di far sentire anche l'utente più esperto come un pesce fuor d'acqua. Le critiche più forti hanno riguardato da subito il sistema di notifiche, etichettato inesorabilmente come invasivo, noioso e superfluo.

In teoria si tratta di un sistema di protezione "a prova d'idiota", ma in verità ha spesso provocato, con la funzione di backup automatica, diversi grattacapi a persone che non capivano perché il loro hard disk fosse pieno poche settimane dopo aver comprato il computer.

Anche il Menù Avvio e il Pannello di Controllo hanno ricevuto critiche pesanti, per via della nuova impostazione e interfaccia. Sappiamo, naturalmente, che Vista può essere impostato e personalizzato fino nei minimi dettagli: ci vorrebbero, però, diverse ore solo per ottenere da questo sequel quello che il suo predecessore fa senza sforzi, e per un prezzo minore. Non ne vale la pena, e soprattutto non è un'attività che si possa chiedere ad un utente comune.

Adobe Acrobat 8

Adobe Acrobat 8, capitolo nero nella storia del formato PDF.
Adobe Acrobat 8, capitolo nero nella storia del formato PDF (novembre 2006).

Acrobat 8 rappresenta uno dei passaggi più neri della storia di Adobe. Tanto la versione completa dell'applicazione quanto Acrobat Reader sono diventati pieni di bug di ogni tipo, che l'azienda si sta ancora sforzando di correggere, poco a poco. È l'esempio perfetto di perché non si dovrebbe mettere mano ad un prodotto che funziona.

L'imbarazzo di Acrobat 8, tra l'altro, ha fatto la fortuna di applicazioni alternative, e gratuite, come Foxit Reader, che è diventata probabilmente quella più famosa e utilizzata. In ogni caso, la prossima volta che Adobe Acrobat vi propone un aggiornamento, pensateci due volte.

Tomb Raider, The Angel of Darkness

Angel of Darkness, forse il peggior Tomb Raider di sempre.
Angel of Darkness, forse il peggior Tomb Raider di sempre (2003)

Tra i vari episodi di Tomb Raider, "Angel of Darkness" è uno di quelli che "o lo ami o lo odi". In molti si chiesero, all'epoca, perché ci erano voluti due anni per sviluppare questo gioco, per poi avere controlli di gioco mal funzionanti, una storia debole, e ripetuti rallentamenti che lasciano l'amaro in bocca a tanti appassionati.

Persino Lara Croft, una sorta di mito moderno, appare fiacca rispetto al suo solito, priva di quel manierismo che le aveva permesso di catturare il cuore di tanti, insieme al suo forte accento, le sue avventure in casa e i suoi frequenti "hm-mm" durante i discorsi.

Questo gioco è finito nell'oblio, soprattutto a causa dei rallentamenti e delle difficoltà di gioco, e in molti si sono arresi alla realtà, e abbandonato il gioco prima di finirlo. È scomparso dalla circolazione pochi mesi dopo la sua uscita.

Microsoft Office 2007

Office 2007 non è male, ma in molti lo hanno odiato (gennaio 2007).
Office 2007 non è male, ma in molti lo hanno odiato (gennaio 2007).

Per molti Microsoft Office 2007 è stato una fonte di frustrazione. Basta una ricerca su Google per trovare migliaia di lamentele, e persino siti e forum dedicati al "parlar male di Office 2007". Tra i nostri difetti preferiti, ci sono senz'altro i tempi di stampa, gli errori nelle formule di Excel, e un'interfaccia "a nastro" che ha cancellato le possibilità di personalizzazione.

Microsoft si sarebbe dovuta rendere conto di avere un problema quando gli utenti hanno cominciato a cercare in rete copie di Office 2003, legittime e pirata, e il suggerimento più comune era "disinstalla non guardarti indietro".

Office 2007 è l'esempio perfetto di come non bastino icone brillanti e un'interfaccia agile per sostituire la sensazione di controllo sull'applicazione. Quest'applicazione, che pure vanta molti pregi, ha probabilmente favorito la concorrenza, come Google Docs od Open Office.

HD-DVD

L'HD-DVD ha perso con il Blu-ray, ma a farne le spese sono stati i consumatori (febbraio 2002).
L'HD-DVD ha perso con il Blu-ray, ma a farne le spese sono stati i consumatori (febbraio 2002).

L'HD-DVD, il "sequel" del DVD, ha cominciato ad avere problemi seri ben prima che il Blue-ray vincesse la guerra dei formati, e nemmeno l'integrazione con XBox360 era servita. All'inizio i prezzi dell'HD-DVD erano piuttosto alti, e molti utenti se ne accorsero dal primo momento, ritenendo che il prezzo richiesto per entrare nel mondo dell'alta definizione fosse troppo alto.

Alcuni credono che si sia trattato di una serie di sfortunate coincidenze, mentre altri puntano il dito contro gli alti costi di produzione e di vendita, alla capacità dimezzata rispetto al Blu-ray, e alla mancata collaborazione di molti produttori importanti. Investire sull'HD-DVD, con il mercato diviso in due, era una scommessa rischiosa, e molti infatti preferirono restare in attesa. Chi ci rimise più di tutti, però, fu il milione di persone che comprarono lettore e dischi.

Atari Jaguar

L'Atari Jaguar era troppo complicato (novembre 2003).
L'Atari Jaguar era troppo complicato (novembre 2003).

L'Atari Jaguar potrebbe essere un concorrente, se ci fosse una competizione per l'interfaccia utente più complessa di sempre. La console era il successore di un modello dotato di un joystick e un bottone, ma la Jaguar offriva una strana combinazione di una specie di telecomando e il tastierino numerico di un telefono. C'erano pochi giochi interessanti, e in generale questa console non era alle altezze delle "promesse a 64-bit".

Aveva anche una curiosa funzione chiamata "Virtual Light Machine", che non si rivelò molto interessante. Forse se Atari si fosse concentrata sulla produzione di giochi migliori e di un controller più utilizzabile, non avrebbe avuto bisogno di farcire il prodotto con strane lucine e suoni curiosi.

iPhone 3GS, batteria

Non esiste il prodotto perfetto, ma uno smartphone non dovrebbe esplodere (giugno 2009).
Non esiste il prodotto perfetto, ma uno smartphone non dovrebbe esplodere (giugno 2009).

Gli amanti più sfegatati dell'iPhone 3G stanno, più o meno rapidamente, passando alla versione successiva, il sequel, del loro smartphone, vale a dire l'iPhone 3GS, che sta portando a Cupertino anche tanti nuovi clienti. Alcuni, come sempre, stanno invece cercando una qualche ragione per non cambiare un telefono ancora valido, e spendere altro denaro.

La ragione per non comprare l'iPhone 3GS potrebbe essere la sua batteria, che provoca surriscaldamenti, non del tutto occasionali, molto intensi, tanto che a volte è stata rilevato uno scolorimento della scocca, particolarmente evidente nel modello bianco. In molti, alla luce di questi problemi, si sono interrogati sulla longevità dell'iPhone 3GS, e sulla sua sicurezza, naturalmente in rapporto al prezzo.

Non ci sono segnali, per ora, per pensare che Apple ritirerà i prodotti in circolazione per sostituirli, integralmente o solo la batteria. Se volete comprarne uno, e credete di non poter resistere alla tentazione, pensate ad un oggetto che potrebbe diventare troppo caldo per tenerlo in mano, e che ha provocato diversi incidenti, tanto che in Francia è stata aperta un'indagine ufficiale. Forse vale la pena di aspettare la prossima versione, e nel frattempo usare il 3G.

Ogni sistema Sega dopo il Genesis

Sega Dreamcast (1998).
Sega Dreamcast (1998).

Ecco un'altra triste storia di console e di sequel mal riusciti. Naturalmente non si può dare per scontato che una nuova console abbia lo stesso successo di quella venuta prima, e forse per questo quasi nessuno, fuori dalla comunità dei giocatori, ricorda i prodotti della linea Genesis, la Dreamcast e la Saturn.

Sega Saturn, 1994.
Sega Saturn, 1994.

In Giappone entrambi i prodotti restarono sul mercato per alcuni anni, dopo aver fallito nel resto del mondo, nonostante fossero disponibili più di 100 titoli. Fuori dal Giappone, tuttavia, restò una schiera di appassionati e sostenitori (fanboy) di Sega, che proponeva giochi più che interessanti, ma alla fine tutti dovettero affrontare la realtà del fallimento.

La fine dell'era Dreamcast passò quasi sotto silenzio, soprattutto perché l'azienda mise fine alla sua esperienza nel campo delle console, e non c'era un nuovo modello di cui parlare. Peccato, perché dopotutto era un buon prodotto, il primo a funzionare con Internet e a supportare il gioco online. Sayonara, Sega.

Windows ME

Windows Millenium, qualcuno ha ancora gli incubi (settembre 2000).
Windows Millenium, qualcuno ha ancora gli incubi (settembre 2000).

Dove saremmo ora, se non avessimo avuto l'atroce Windows ME (Millennium)? Non avremo l'ispirazione poetica delle "schermate blu della morte", che hanno alimentato così tante battute, negli ultimi anni, tanto per cominciare.

Questo sistema operativo è probabilmente il più odiato di sempre, da tutti, esperti e principianti. Tutti, indistintamente, si sono lamentati della scarsa stabilità, della difficoltà nello scaricare e installare anche le applicazioni più semplici e i driver, e di tante altre cose.

Forse le critiche più forti riguardavano il bloatware, cioè il software non richiesto: c'erano, per esempio Windows Media Player 7 e Movie  Maker, entrambi accusati di essere contagiati da spyware. Ad oggi, tuttavia, Media Player si considera una parte di Windows che non solleva molti scandali, anche se, in verità, in Europa Windows dovrebbe essere fornito privo di questa applicazione. Movie Maker, invece, è diventata un'applicazione separata, che si può scaricare dal sito di Microsoft, ma che non è più integrata in Windows.

Windows ME, e la sua lunga lista di difetti, sarà comunque ricordato anche per aver messo fine all'epoca di Windows 9x, e di averci portato nell'epoca di XP e in quella dei nuovi Mac.

Firefox 3.0

Firefox 3, uno scivolone per Mozilla (Giugno 2008).
Firefox 3, uno scivolone per Mozilla (Giugno 2008).

Non si può non amare Firefox, il browser open source che si è guadagnato il cuore di quasi il 25% degli utenti del mondo, a spese di Internet Explorer, e che ha fatto da volano allo sviluppo di questo tipo di programma, oggi fondamentale.

Oggi, però, anche Firefox è oggetto di alcune critiche, piuttosto sensate. Alcune delle estensioni più usate e famose, come FasterFox per esempio, ricevono poco supporto e ancora meno aggiornamenti, come si nota ogni volta che esce una nuova versione del browser. L'ultima versione, inoltre, ha diversi bug di sicurezza, e per questo Mozilla pubblica aggiornamenti molto spesso.

Chi usa Firefox, però, spesso lo fa proprio per questa o quella estensione, e non sorprende, quindi, che se la caratteristica che ama smette di funzionare, passa ad altro, magari proprio Internet Explorer.

Negli ultimi anni, per di più, gli altri concorrenti si sono fatti sempre più credibili, a cominciare da Google Chrome, che potrebbe diventare il prossimo "pezzo grosso" del settore, ma anche Opera e Safari, che si fanno notare.

La navigazione a schede, però, si deve a Firefox, che offre ancora la migliore esperienza possibile, per questo aspetto, e questo browser passerà alla storia, se non l'ha già fatto, come il prodotto che ha rivoluzionato il modo di vivere e usare Internet. Non sappiamo se sopravvivrà ai tempi duri che lo aspettano, ma Firefox è e resta una pietra miliare per l'evoluzione della cultura moderna.

Firefox raccoglie intorno a sé ancora molti sviluppatori e appassionati, che collaborano e lavorano per la fondazione Mozilla, e non è detto che in un prossimo futuro mostri novità e sorprese che lo riporteranno ad essere il primo della classe.

Per ora, però, abbiamo una versione con molti bug e piena di speranze.

Samsung Blackjack II

Samsung Blackjack II (dicembre 2007).
Samsung Blackjack II (dicembre 2007).

Il Samsuns Blackjack non è mai stato un status symbol, questo è certo. Anzi, probabilmente in molti non se lo ricordano nemmeno. Eppure, a quanto pare, chi lo aveva era soddisfatto di un telefono che offriva una piccolo tastiera QWERTY, e quasi nessuno lamentava la mancanza del modulo WiFI. Non si può dire che fosse un gran prodotto, ma ebbe la sua parte di successo: forse per questo Samsung volle riprovarci, con il Blackjack II, che etichettò, forse ironicamente, con la sigla "1.5", probabilmente per la sua incredibile somiglianza con il modello precedente.

C'erano dei miglioramenti, come la fotocamera e la memoria. Il nuovo Windows Mobile 6, una novità, poteva essere scaricato anche per il primo Blackjack, e quindi non c'erano molte ragioni credibili per investire denaro nel sequel.

Samsung, che si può collocare tra i principali produttori e innovatori nel sottore della telefonia mobile, in questo caso ha decisamente preso un abbaglio. Il Blackjack II non era un nuovo modello, ma un modo di arrotondare il fatturato a spese dei consumatori meno attenti.

La campagna "I'm a PC" con Seinfeld

Bill Gates e Jerry Seinfeld (settembre 2008).
Bill Gates e Jerry Seinfeld (settembre 2008).

Cosa si ottiene combinando una famosa azienda tecnologica con una star come Jerry Seinfeld? A quanto pare non molto. La campagna fu molto anticipata dalla stampa, e quando finalmente furono mostrati il comico in compagnia di Bill Gates, le reazioni furono tiepide. I due si vedevano occupati a fare spese, o presi da conversazioni noiose, che avrebbero dovuto sembrare spontanee, ma non legate ai computer.

Gli annunci restarono in circolazione per poco, e lasciarono gli spettatori con un certo senso d'incompiutezza. Chissà, forse le risorse usate per creare gli spot, tempo, denaro e talento, si sarebbero potuti investire nella correzione del sistema operativo, che era ben lontano dalla perfezione.

Nonostante l'inizio tiepido, la campagna "I'm a PC", che si oppone a quella "I'm a Mac" di Apple, continua. Lo scontro mediatico tra le due aziende, di per sé, è già una buona fonte d'intrattenimento.

eBay, oggi

eBay non è più quella di una volta.
eBay non è più quella di una volta.

Forse alcuni di voi ricorderanno l'epoca d'oro, quando su eBay c'erano vere aste fatte da privati, e partecipare a una portava con sé una certa eccitazione, dovuta al rischio e al gioco, e le paure dovute alle poche certezze riguardo al prodotto.

Oggi, però, moltissime inserzioni sono in realtà vendite, legate alla formula "Compralo Subito", e gestite da negozi, più che da altri utenti. L'esperienza dell'asta è del tutto scomparsa, i prezzi sono fissi, ed eBay fa ancora più soldi di prima.

L'eBay di oggi può essere definita il "sequel" della prima eBay, della quale restano poche tracce. Il venditore non ha molti incentivi ad applicare un prezzo iniziale basso, ed attirare così più partecipanti, anzi gli alti costi di gestione, ai quali si aggiunge la commissione se si vuole accettare la carta di credito tramite PayPal, e un mercato saturo in praticamente tutti i settori hanno resto questo sito molto meno stimolante di prima.

In molti casi la vendita parte da prezzi alti, e le spese di spedizione sono gonfiate, ma si tratta spesso di una misura necessaria a giustificare l'uso di questo strumento.

È normale, quindi, che i compratori si stiano dirigendo altrove, come Amazon, Craiglist o altri sistemi ancora, in parte demotivati anche dall'uso generalizzato di software automatici per partecipare alle aste e fare la propria offerta all'ultimo momento utile, ma anche grazie alla grande diffusione di pratiche poco chiare, da parte di molti venditori, e dalla presenza sempre più numerosa di account "strani" che intervengono nelle aste.

Infine ma non ultimo, eBay ha rivisto anche il sistema di feedback, sollevando ire e lamentele da parte dei venditori. Insomma, sembra che il sequel sia decisamente peggiore dell'originale, nel caso di eBay.

Norton Antivirus 360


Norton 360, non basta la reputazione (febbraio 2007).

Scegliere questa soluzione di sicurezza doveva mettere fine una volta per tutte alle preoccupazioni sulla sicurezza. Sarebbe bastato installare il software di sicurezza, e dimenticarsi delle possibili minacce. Norton faceva affidamento sulla sua reputazione, cioè quella di un'azienda con una solidissima esperienza nel campo della sicurezza.

Forse, però, ci si sarebbe dovuti preoccupare anche del prodotto. Questa versione di Norton si rivelò oltremodo pesante per il sistema, e gli utenti si trovavano di fronte ad un numero imprecisato di utility e funzioni non richieste.

Apprezziamo, naturalmente, il tentativo di tenere gli utenti al sicuro, soprattutto su Internet, ma questo strumento richiama alla mente l'adagio "la cura è peggio del male".

Le applicazioni aggiuntive, in particolare, sono una scelta sbagliata. Molti utenti già usano software specifici, come per esempio AdAware o Spybot Search&Destroy, e non c'è ragione per caricare il loro sistema con un software che fa la stessa cosa.

Norton avrebbe dovuto concentrarsi su quello che sapeva fare meglio: scovare ed eliminare i virus, lasciando all'utente la scelta sull'installazione delle altre applicazioni. Ad oggi l'azienda ha in commercio un prodotto meno invasivo, ma i ricordi di questo periodo sono difficili da dimenticare, per i potenziali clienti.

Dell Mini 9

Dell Mini 9, perdiamoci di vista (settembre 2008)
Dell Mini 9, perdiamoci di vista (settembre 2008)

La versione da 10 pollici del Dell Mini non era male, anche perché l'azienda ci aveva lavorato seriamente per risolvere diversi problemi. Peccato che l'ulteriore riduzione delle dimensioni abbia scoperchiato il vaso di Pandora.

Alcune lettere erano state mal posizionate, e certi tasti erano troppo piccoli per essere usati. Dell aveva trovato soluzioni assurde, come una combinazione di tasti, che includeva Enter, per inserire una lettera accentata. Il touchpad, similmente, era difficile da usare, soprattutto perché lo scorrimento era presente solo sul lato destro, come accadeva sui notebook di alcuni anni fa, con l'aggravante delle dimensioni ridotte.  

Se è lecito aspettarsi che un mini computer abbia qualche limite, lo è anche chiedere che sia possibile usarlo un po' più comodamente di un cellulare o di una calcolatrice.

Conclusioni

Non sai mai quanti sequel ci saranno.
Non sai mai quanti sequel ci saranno.

Non tutti, naturalmente, saranno d'accordo con le nostre 15 scelte. Ci sono, però, alcuni elementi generali che abbiamo tenuto in conto, e che possono valere per tanti altri prodotti da etichettare come "sequel che non avremmo voluto vedere":

  • Tappabuchi: tecnologie, piattaforme o aggiornamenti il cui unico scopo è dare una specie di contentino agli utenti insoddisfatti del prodotto attuale, e non disposti ad aspettare molto per quello nuovo. L'idea è di raccogliere il denaro dei consumatori più impazienti, mentre si lavora alla soluzione dei problemi. Per fortuna molti consumatori oggi sono consapevoli di queste pratiche.
  • Pessima assistenza. Alcuni prodotti nella nostra lista non sono poi così malvagi, pur tenendo in conto i loro difetti. Il servizio clienti, però, era praticamente inesistente. Visto che chiamare l'assistenza è il primo passo, per chi ha un problema, scoprire che non ti può aiutare è un ulteriore motivo di frustrazione. Una ragione in più per cercare un'alternativa.
  • Limitazioni forzate: i sistemi da gioco, in particolare, sono stati colpiti da "morte prematura" per la mancanza di titoli validi. Meno di 100 buoni titoli per una console non è un buon segno.
  • Limitazioni alla libertà dell'utente: la maggior parte degli utenti non ama che sia il programma, o la macchina, a decidere cosa si può o non si può fare. Limitare le possibilità d'uso del software e la personalizzazione, quindi, è sempre una cattiva idea. Lo stesso vale per caratteristiche troppo complicate da eliminare o disabilitare, per non parlare di quei casi nei quali solo chi conosce un po' di programmazione può ottenere il massimo da un prodotto; quest'ultimo caso, anzi, è un vero e proprio insulto ai consumatori, e un buon modo per farli fuggire.

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