05/10/2018 di Redazione

I titoli di studio finiscono sulla blockchain

Presentato al Miur il progetto “Diplo-me” per validare più velocemente i certificati scolastici e universitari degli studenti, soprattutto di quelli stranieri.

immagine.jpg

La blockchain si fa largo anche nella scuola italiana. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) ha presentato un progetto basato sulla catena di blocchi per velocizzare la validazione dei titoli di studio, soprattutto delle persone straniere. L’iniziativa è stata pensata in particolare per i rifugiati che vorrebbero continuare il loro percorso formativo nel nostro Paese. La blockchain è stata messa a punto dai tecnici del Miur con l’aiuto dell’ente certificatore Cimea (Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche) ed è stato supportato anche dall’Agid (Agenzia per l'Italia digitale). Ma come funziona “Diplo-me”? Lo studente avrà a disposizione un portafoglio virtuale in cui potrà caricare tutti i suoi titoli, che verranno poi immessi sulla rete e validati dai nodi della catena di blocchi.

“Sarà così possibile far valere la formazione e le competenze anche degli stranieri, senza scontrarsi più con problemi burocratici”, ha spiegato viceministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, durante la conferenza di presentazione del progetto. “Diplo-me”, che si inserisce in un’analoga iniziativa su scala europea chiamata “Diplomas”, è forse una delle prime applicazioni concrete della blockchain nella Pubblica Amministrazione del nostro Paese.

Ma è solo l’inizio. Si trovano infatti in fase di studio anche altri progetti per snellire e velocizzare la burocrazia: dalla certificazione delle identità delle persone alla validazione dei documenti notarili, tutti al vaglio di diversi Paesi membri della Ue con il supporto diretto di Bruxelles.

 

ARTICOLI CORRELATI