21/09/2011 di Redazione

IBM: a tutta forza con gli analytics e la gestione dei big data

Grandi investimenti e grandi aspettative per un segmento, quello della business intelligence, che è cresciuto a doppia cifra in questi anni ma che non ha affatto esaurito la sua spinta propulsiva. IctBusinss ha intervistato Paolo Degl'Innocenti, reponsabi

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Il segmento della business intelligence è uno dei più dinamici del mercato IT. Ne è fermamente convinta IBM, che negli ultimi 5 anni ha portato a termine ben 24 acquisizioni in questo settore, un investimento che ha permesso alla multinazionale di completare la sua offerta e di proiettare un fatturato di 16 miliardi di dollari, solo in software e servizi di business intelligence, per il 2015.
IctBusiness ha intervistato Paolo Degl’Innocenti, Vice President Software Group di IBM Italia per capire meglio il posizionamento della multinazionale e le ricadute sul business, anche per le aziende italiane.

Paolo Degl'Innocenti, VP Software Group di IBM Italia.



1) Come si innesta l’offerta di business analytics nella strategia globale dello smarter computing e quanto è centrale?

La strategia IBM dello smarter computing, che viene inteso come un’evoluzione dell’infrastruttura IT, è disegnata in funzione dei dati, ottimizzata con sistemi ad alte prestazioni per ogni specifico workload e gestita in ambienti cloud. In questo quadro complessivo le parole d’ordine diventano sinergia e visione olistica. Insomma, si tratta di un’unica entità integrata in cui le informazioni ricoprono  un ruolo centrale e il delivery dei servizi ha caratteristiche di scalabilità senza per questo aggiungere  complessità. La business analytics diventa lo strumento di analisi di informazioni, che altrimenti sarebbero solo memorizzate o elaborate con strumenti non adeguati, supportate da tecnologie hardware IBM in grado di gestire con ottime performance questa mole di dati, in nuovi ambienti scelti dai clienti, quali il Cloud.

2) Come affrontate il problema/opportunità dei big data? Quali tecnologie/partnership si riveleranno vincenti per IBM?


I Big Data costituiscono una modalità totalmente nuova di usare le informazioni e di acquisire nuova conoscenza, che si potrà trasformare da un lato in nuove opportunità di business, e dall’altro in azioni preventive riguardo a rischi emergenti. E’ fondamentale rimuovere le barriere esistenti a livello infrastrutturale per sfruttare tutte le informazioni disponibili e per estrarre valore, favorendo quanto più possibile le intuizioni che aiutano ad assumere decisioni fondate.  Le soluzioni IBM per i Big Data permettono di filtrare petabytes di dati al secondo nel loro formato nativo, analizzarli mentre sono in movimento - con tempi di risposta inferiori al secondo - decidere quali meritano di essere trattenuti e quali no, per integrarli o meno con quanto già immagazzinato.  Nello specifico, nella nostra offerta per l’Information Management,  vi sono due prodotti disegnati appositamente per queste funzionalità:  il primo è InfoSphere Streams che  analizza i dati in un’organizzazione e li monitora per rilevare eventuali variazioni che potrebbero indicare un nuovo modello o trend in tempo reale. Questa capacità aiuta le organizzazioni ad acquisire elementi di conoscenza e a prendere decisioni con più precisione, offrendo l’opportunità di rispondere agli eventi mentre essi accadono. L’altro prodotto è BigInsights risultato di quattro anni di lavoro di oltre 200 ricercatori di IBM Research e alimentato dalla tecnologia open source, Apache Hadoop.  Il software fornisce un framework per l’elaborazione parallela su grande scala e storage scalabile per dati nell’ordine di terabyte e petabyte. È un ciclo di analisi continuo, che diventa sempre più potente man mano che si rendono disponibili più dati e risultati delle analisi in tempo reale in modo da essere modellati per il miglioramento. In ambito sanità, per esempio, possono essere eseguite analisi complesse in real-time, oppure in ambito pubblico, nell’ottica del rispetto delle leggi, si possono prevedere e prevenire crimini utilizzando detectors geografici abilitati su cellulari.

3) Come state affrontando i nuovi temi trainanti della business analytics quali ad esempio la mobilità e l’utilizzo delle informazioni provenienti dai social media?

Gli strumenti di Business Intelligence IBM forniscono già un ambiente di BI interattivo, che consente di sfruttare al meglio le funzionalità dei dispositivi portatili – quali ad esempio BlackBerry, iPhone,  iPad -  e di accedere in tempo reale ai dati, con la possibilità di svolgere anche delle analisi più approndite. Gli utenti offline possono, inoltre, continuare a lavorare con i report sui propri dispositivi mobili in locale. I vantaggi per il business sono numerosi: si riesce a fornire “intelligenza” agli utenti, indipendentemente dalla loro sede o dalla loro connettività, che possono così conoscere e comprendere lo stato del business in qualsiasi momento e avere gli strumenti per intervenire tempestivamente. In questo modo si trae pieno vantaggio dall'infrastruttura di rete mobile, che rappresenta un'eccellente opportunità per un'implementazione di BI a basso costo. Gli utenti possono avere profili completamente diversi: executive che tengono sotto controllo le condizioni del business e della pipeline, addetti di vendita che assistono un cliente nelle diverse fasi (ordini, contatto, problemi aperti, etc.), dipendenti di una compagnia area addetti all'individuazione dei bagagli dispersi, ispettori di trivellazione petrolifera che effettuano le proprie indagini, ufficiali di polizia che controllano le statistiche dei crimini commessi, solo per fare qualche esempio
Anche il patrimonio di dati prodotti dai vari social media può essere oggetto di analisi approndite che si traducono in nuova conoscenza per il business. In questo caso sono impiegate varie soluzioni di IBM in grado di effettuare analisi semantiche sulle informazioni, in modo da far emergere elementi non evidenti, che possono poi essere elaborati dalle soluzioni IBM di analisi predittiva, per individuare margini di crescita o rischi cui prestare attenzione.

4) Quali sono le ricadute pratiche sulle aziende, soprattutto italiane, dello sviluppo della business analytics?

Gli ambiti che possono trarre maggiore vantaggio sono: l’analisi delle performance dell’azienda, le vendite, l’andamento finanziario rispetto ai target assegnati, la ricerca del miglioramento delle proprie campagne marketing e di vendita. Di fatto, la velocità del mercato e la spinta concorrenziale fanno sì che le aziende abbiano la necessità non solo di vedere e analizzare i dati storici e correnti, bensì di compredere il futuro, per cogliere per prime un’esigenza di mercato, o per anticipare una possibile defezione dei propri clienti, o infine per individuare un rischio che oggi non è ancora evidente. 

5) Con 24 acquisizioni negli ultimi 5 anni e un fatturato atteso di 16 miliardi di dollari per il 2015, l’area della business analytics sembra essere una di quelle più strategiche e dinamiche di IBM. Quali sono i punti di forza che intendete sfruttare per presidiare da leader questo mercato?


Sicuramente l’offerta completa di Business Intelligence e Predictive Analytics, con tutte le soluzioni applicative, realizzate in sinergia dalle divisioni Software Group e Global Business Services di IBM, disponibili per vari settori di mercato. Nello specifico mi riferisco alla predictive maintenance, alla gestione delle frodi, al dynamic pricing, all’enterprise product catalog, alla customer Insight. Sulla parte di Analytics esistono poi una serie di applicazioni cross-market, sviluppate dai nostri business partners, per lo più indirizzate alla piccola-media impresa. La seconda area che intendiamo presidiare è quella legata alla Governance e Risk & Compliance, per la quale la recente acquisizione di OpenPages ci consente di proporre ai clienti un ambiente integrato per gestire al meglio i rischi e la compliance.
Inoltre è stata recentemente annunciata l’acquisizione di Algorithmics, che andrebbe a espandere le funzionalità di business analytics di IBM nel settore dei servizi finanziari, aiutando i clienti a quantificare, gestire e ottimizzare la loro esposizione su un’ampia gamma di rischi, tra cui mercato, liquidità, credito, operativo e assicurativo, oltre a capitale economico e di vigilanza.

6) Tra i competitor ci sono aziende molto attente alla ricerca e sviluppo, la business analytics vive di innovazione e di prestazioni: quali sono le strategie e le direzioni di IBM in questo senso?


L’intenzione è quella di impegnarsi per trasferire l’utilizzo degli strumenti di analytics in ogni aspetto della vita quotidiana, in ogni punto di contatto delle funzioni di business.
Nel breve l’accento è stato posto sull’integrazione maggiore tra i diversi ambiti applicativi a tutto vantaggio di chi utilizza le applicazioni. Chi lavora con gli strumenti di Business Intelligence può facilmente cooperare con altri utenti grazie all’integrazione nativa con gli strumenti di collaboration; chi lavora con soluzioni di datawharehouse analitiche trova già a disposizione reportistica integrata, per citare alcuni esempi. Facilità d’uso ed esperienza utente semplificata sono tra i nostri obiettivi di sviluppo.

7) Qual è il profilo dell’azienda italiana che utilizza già la business analytics? Qual è il bacino di utenza di questi strumenti?


L’utilizzo degli strumenti di BA ha visto negli ultimi anni un utilizzo pervasivo. E oggi credo non vi sia azienda che possa affermare di non voler monitorare le proprie performance.
In verità non esiste un cluster preciso a livello dimensionale. Tra i nostri clienti si spazia dalle piccole aziende che hanno scelto di adottare un gestionale di semplice utilizzo, tra i quali IBM ACG, alle medie aziende che hanno investito in strumenti per monitorare le proprie applicazioni di vendita e i principali processi finanziari, quali la pianificazione ed il budget. Infine, vi sono le grandi organizzazioni, private e pubbliche che, da un lato, sono impegnate nella standardizzazione degli strumenti interni, adottati come sempre in base all’evoluzione tecnologica dei fornitori e, dall’ altro, stanno cercando di creare differenziali nelle proprie offerte, oltre che di limitare i rischi aziendali.

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