22/01/2016 di Redazione

Ibm acquisisce Ustream per portare i video aziendali in cloud

Per una cifra stimata intorno ai 130-150 milioni di dollari, Big Blue incorporerà le tecnologie di streaming in tempo reale dell’azienda californiana. Nasce così una nuova unità, la Cloud Video Services, per offrire alle imprese servizi di analytics e di

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Dopo essere rimasta nel limbo per qualche ora, l’indiscrezione ha trovato una conferma ufficiale. Ibm ha acquisito Ustream, piattaforma di live video streaming, per una cifra probabilmente vicina ai 130 milioni di dollari. in contanti Somma a cui, secondo Fortune, prima testata a svelare il retroscena, potrebbero aggiungersi circa altri 20 milioni in earn-out e incentivi per trattenere i dipendenti. Tutto il team dirigenziale di Ustream verrà integrato nel gruppo di Ibm. Ma qual è lo scopo di questa acquisizione, considerando che Ibm non è certamente il primo nome che viene in mente quando si parla di video streaming? La tecnologia di Ustream diventerà parte di una nuova unità di Big Blue, chiamata Cloud Video Services, guidata dal general manager Braxton Jarratt. A quanto si è potuto apprendere, la nuova divisione fornirà soluzioni e supporto nel campo della collaborazione e del videoconferencing in ambito enterprise. Ma la neonata divisione è il risultato combinato di altre acquisizioni, effettuate da Ibm negli ultimi tre anni.

Si parla di Clearleap, da cui proviene proprio Jarratt, Cleversafe e Aspera. “Crediamo di avere a disposizione la piattaforma video end-to-end più completa per qualsiasi software di livello enterprise”, ha spiegato il general manager a Fortune. “Possiamo elaborare in modo sicuro file molto pesanti grazie ad Aspera e sfruttare le tecnologie di storage a oggetti e distribuzione di Cleversafe. Mentre Clearleap ci fornisce le competenze per ‘ingerire’ e gestire sia i contenuti sia le app per servizi Ott per nomi come Hbo”.

L’acquisizione di Ustream è il frutto finale di un percorso avviato dalle due aziende già ad aprile 2014, quando la tecnologia della piattaforma di streaming era l’unico servizio incluso nel marketplace cloud di Ibm al momento del lancio. Sempre nel 2014, i due gruppi annunciarono che le soluzioni di Ustream sarebbero state sfruttare per incorporare flussi video in tempo reale in Bluemix, la piattaforma open di sviluppo sulla nuvola di Ibm.

 

Fonte: Ibm

 

Il portafoglio del colosso di Armonk darà agli sviluppatori la possibilità di lavorare e di integrare Api nei propri prodotti, fornirà analytics visuali e digitali, una gestione semplificata dei video e un delivery rinforzato nei diversi settori industriali. Per un’opportunità di mercato totale valutata dalla stessa Ibm in circa 105 miliardi di dollari.

Ma non va tralasciato un altro aspetto fondamentale dell’offerta del gigante statunitense, vale a dire il supercomputer Watson. Jarratt ha infatti aggiunto che verrà resa disponibile una nuova integrazione video su cloud all’interno dell’unità di sviluppo del cervellone informatico. Ustream, in sintesi, è riuscita a fare il colpaccio. L’ultimo round di finanziamento della società risale infatti al 2011, quando la compagnia di Mountain View riuscì a portare il capitale raccolto a 50 milioni di dollari. Tra i principali “sostenitori” si trovavano nomi come Dcm, Eastward Capital Partners, Labrador Ventures, Softbank, Recruit Strategic Partners e Western Technology Investment.

 

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