17/04/2014 di Redazione

IBM: bene nel software, crolla sull'hardware

IBM ha annunciato i dati finanziari relativi ai primi tre mesi del 2014: ottimo l'andamento del software, che supera le aspettative, ma l'hardware cala drasticamente e porta utili e ricavi sotto alle aspettative.

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Nei primi tre mesi del 2014 IBM ha registrato utili e ricavi in calo per l'ottavo trimestre consecutivo, deludendo le aspettative di Wall Street, che ha fatto calare le azioni nelle contrattazioni after hours del 4 per cento. I ricavi si sono contratti del 4%, fermandosi a 22,48 miliardi di dollari, contro i 22,9 miliardi che avevano messo in preventivo gli analisti.

Gli utili sono stati di 2,38 miliardi di dollari (2,29 dollari per azione), vale a dire in calo del 21 per cento rispetto ai 3,03 miliardi di dollari dell'anno precedente. I numeri al ribasso sono da ricondurre al drastico calo della divisione Systems and Technology, ossia della parte dedicata alla produzione hardware, il cui fatturato è sceso del 23 per cento a 2,39 miliardi di dollari, rispetto ai 3,11 miliardi di dollari dell'anno precedente.

IBM punta tutto sul software

"L'hardware è andato molto peggio di quanto pensassi" ha commentato l'analista Daniel Morgan, che si aspettava un calo del 12 per cento, ma evidentemente il rallentamento della spesa in Cina e nei mercati emergenti ha penalizzato più del previsto Big Blue.

Bene invece il software, che è andato meglio del previsto grazie a una crescita del 2 per cento a 5,66 miliardi di dollari, rispetto ai 5,57 miliardi di dollari dello stesso trimestre dell'anno prima. Gli analisti avevano messo in preventivo un incremento dell'1 per cento. "Nel primo trimestre abbiamo continuato a lavorare per focalizzare il business verso aree strategiche di crescita, tra cui il cloud, l'analisi dei big data, il social, il mobile e la sicurezza" ha spiegato il numero uno Ginni Rometty, che è convinta di vedere benefici apprezzabili entro fine anno.

Non ci sono dettagli sulla possibile cessione della divisione semiconduttori, di cui si vocifera da tempo. Tuttavia i chiari segnali di crisi del comparto hardware sostengono ancora più che in passato un'eventuale decisione in questo senso.

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