06/06/2013 di Redazione

Ibm compra SoftLayer e ingrandisce la sua nuvola

Colpo grosso per la compagnia di Armonk, che ha appena acquisito SoftLayer, il maggior provider a capitale privato di infrastrutture di cloud computing. Una mossa che, entro la fine del 2015, dovrebbe portare a 7 miliardi di dollari il fatturato annuo del

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La nuvola di Ibm da oggi è più forte e proiettata verso obiettivi ambiziosi. La compagnia di Armonk, già tra i principali fornitori mondiali di servizi di cloud computing, ha appena annunciato l’acquisizione di SoftLayer Technologies, la più grande società al mondo a capitale privato che fornisce infrastrutture cloud. Il valore della transazione non è stato comunicato, ma in compenso Ibm ha dichiarato che grazie a essa potrà attrarre nuovi clienti, specie in ambito aziendale, e portare entro il 2015 a 7 miliardi di dollari il fatturato annuo legato al computing nella nuvola.

Tre i data center europei di SoftLayer


Contestualmente all’acquisizione, la cui chiusura è prevista per il terzo trimestre di quest’anno, Ibm creerà una nuova divisione di servizi per il cloud, che riunirà i prodotti SoftLayer e quelli di IBm SmartCloud sotto un’unica piattaforma globale. Inoltre, le offerte di SoftLayer verranno estese in modo da andare a comprendere le funzionalità OpenStack, assecondando l’impegno di Ibm verso gli standard aperti. Terzo punto, Ibm ha promesso che supporterà e arricchirà i partner e l’ecosistema cloud dell’acquisita con le  proprie risorse di go-to-market e di progetto, nonché con le sue soluzioni per Big Data e analytics.

La nuova divisione farà capo a Erich Clementi, senior vice president, Ibm Global Technology Services, e – recita il comunicato stampa – “offrirà una vasta gamma di opzioni sia ai clienti SoftLayer sia a quelli di Ibm, agli Isv, ai partner di canale e ai partner tecnologici. I servizi di SoftLayer completeranno il portafoglio esistente grazie alle loro caratteristiche di focalizzazione, semplicità e velocità”.

Fondata nel 2005 e con sede a Dallas, SoftLayer ha come azionista GI Partners di Menlo Park, e vanta oggi 21mila clienti per i suoi 13 centri dati, sparsi fra Stati Uniti, Europa e Asia. Con circa 100mila dispositivi gestiti, può definirsi come il maggiore provider a capitale privato di Infrastructure-as-a-Service (IaaS) per applicazioni basate su cloud e “performance-intensive” nel campo dei device mobili, del social, del gaming e dell’analytics.

“Grazie a SoftLayer”, ha dichiarato Erich Clementi, “Ibm accelererà la crescita della propria infrastruttura cloud pubblica, offrendo alle aziende la più ampia scelta possibile di soluzioni cloud a supporto dell’innovazione”. Fra le intenzioni dichiarate c’è, infatti, quella di supportare i clienti nel processo di integrazione fra cloud privati e pubblici,  rendendo possibile l’acquisto di servizi cloud di livello enterprise su server dedicati o condivisi, e permettendo loro di scegliere dove effettuare il deployment delle applicazioni.

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