17/10/2019 di Redazione

Ibm continua la discesa, ma Ginni Rometty difende la strategia

I ricavi di Ibm nel terzo trimestre dell’anno fiscale calano del 3,9% rispetto al risultato di dodici mesi prima. L’amministratore delegato, Ginni Rometty, prosegue nel percorso di focalizzazione sul cloud e sull’intelligenza artificiale.

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Per il quinto trimestre consecutivo, i ricavi di Ibm scendono anziché salire. Fin dall’insediamento di Ginni Rometty sulla poltrona di amministratore delegato, nel 2012, la società è notoriamente impegnata in una complessa trasformazione, di cui 34 miliardi di dollari spesi per acquisire Red Hat (numero uno del software open-source aziendale e delle soluzioni per i container) rappresentano solo l’ultimo e forse il più importante tassello. Il lavoro non è ancora finito e nel frattempo ancora una volta, nei risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale 2019, i numeri non soddisfano. I ricavi trimestrali hanno raggiunto quota 18,03 miliardi di dollari, posizionandosi sotto ai 18,76 miliardi pronosticati dagli analisti e scendendo di 3,9 punti percentuali rispetto al risultato dell’anno precedente.

 

Gli utili per azione sono anch’essi calati, attestandosi a 2,68 dollari, ma hanno superato benché di un soffio la stima (2,66 dollari). A pesare in negativo sui risultati nel loro complesso sono state soprattutto le vendite di mainframe e di servizi tecnologici, entrambe in calo. Tra le note felici, invece, spicca il cloud: le vendite trimestrali relative a questa divisione sono cresciute dell’11% anno su anno, arrivando a 5 miliardi di dollari. 

 

Considerando solo il segmento di mercato dell’Infrastructure-as-a-Service, attualmente Big Blue è il quinto nome del mercato nella classifica a valore redatta da Gartner, dopo Amazon, Microsoft, Google, Oracle e Alibaba. La partita però per l’azienda di Rometty si gioca altrove, nel campo dei servizi per gli analytics, il calcolo cognitivo e l’intelligenza artificiale, in cui Ibm ha nella manica l’asso di Watson e ora anche quello delle tecnologie di recente acquisizione. “I nostri risultati dimostrano che i clienti vedono in Ibm e Red Hat una potente combinazione”, ha dichiarato l’amministratore delegato.

 

Va detto anche che non tutte le vendite di prodotti e servizi Red Hat fatte nel trimestre sono state contabilizzate nel periodo in esame. Dunque il futuro prossimo potrebbe riservare qualche miglioramento di tendenza, anche considerando che nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale si attende il lancio di nuovi prodotti di fascia alta per lo storage e macchine mainframe.

 

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