31/05/2014 di Redazione

iCub: il robot umanoide impara a camminare

Nato da un progetto dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, l’automa aggiunge alle sue capacità percettive e motorie anche quella di rimanere in piedi quando sottoposto a spinte o pressioni. Merito di una finta pelle, costellata di 4mila sensori.

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I primi passi di un robot non emozioneranno quanto quelli di un bimbo, ma non sono meno sorprendenti: iCub, il robot umanoide creato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (Iit, una fondazione istituita congiuntamente dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze), sta imparando a stare in piedi e a mantenere l’equilibrio anche quando viene toccato o spinto da una persona in carne e ossa. A guardarlo (nel video in fondo alla pagina) il pensiero va al bellissimo film Robot & Frank, il cui automa co-protagonista è un capolavoro di tecnologia in grado di compiere azioni e di ragionare  in maniera sofisticatissima, sostanzialmente umana.

iCub: in futuro sarà pronto a vivere con noi


Tornando dalla fantascienza alla realtà, iCub ha qualcosa in comune con il robottino cinematografico: in un prossimo futuro, potrebbe coabitare con gli umani diventando una sorta di collaboratore domestico, capace di muoversi in autonomia all’interno di spazi conosciuti. Il percorso da compiere è ancora lungo, ma già oggi il prototipo costruito dall’Iit è in grado di rimanere in piedi, senza cadere, ribilanciando il proprio peso in base alle pressioni tattili che riceve.

Grazie alla pelle artificiale che lo ricopre, dotandolo di 4mila punti sensibili su tutto il corpo, l’automa può misurare in ogni istante i contatti e le forze che riceve dall’esterno, rispondendo con movimenti adeguati a mantenere l’equilibrio. Queste nuove capacità sono il frutto del lavoro dei ricercatori dell’Iit e in particolare del Progetto Europeo Codyco, coordinato da Francesco Nori, del dipartimento di Robotics, Brain and Cognitive Sciences dell’istituto.

Che cosa sa fare iCub? Sa muoversi: la sua “ossatura” è movimentata da 53 motori che controllano testa, braccia, mani, torso e gambe. Sa captare segnali audio e visivi, sa percepire la posizione del proprio corpo (ovvero è dotato di propriocezione) e dei propri movimenti, grazie all’utilizzo di sensori (accelerometro e giroscopio). Da oggi, sa anche rimanere in piedi. Un piccolo passo per un robot, un grande passo per la tecnologia.



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