17/12/2019 di Redazione

Il 93% degli italiani usa lo smartphone per fare un po’ di tutto

Un’indagine globale di Deloitte ha coinvolto anche duemila 18-75enni italiani, svelando un ulteriore aumento della diffusione dei telefoni smart fra 2018 e 2019. Il mobile cresce d’importanza, dentro alle case e nelle città.

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Il 2020 è vicino ed è facile poter decretare gli smartphone come una fra le tecnologie più rivoluzionarie del decennio che volge al tramonto. A dispetto delle previsioni di Steve Jobs i i Pc non sono scomparsi ma sicuramente sono stati affiancati dagli ormai onnipresenti telefoni sempre connessi, che sono anche un po’ dei mini-computer, delle fotocamere digitali, dei navigatori Gps , dei “telecomandi” per altri dispositivi e, con l’intelligenza artificiale degli assistenti vocali, chissà che cos’altro ancora negli anni a venire. Intanto una nuova ricerca di Deloitte, “Global Mobile Consumer Survey 2019”, condotta in 28 Paesi attraverso 44.150 questionari online (con oltre sessanta  domande specifiche sul mondo mobile), offre uno spaccato interessante anche dell’Italia.

I duemila intervistati 18-75enni hanno permesso di capire che gli smartphone sono ormai il compagno di vita degli italiani di qualsiasi età o quasi, considerando il loro tasso di penetrazione del 93% sul totale del campione. Per la fascia dei 65-75 anni, significa ei punti percentuali in più rispetto al tasso di penetrazione del 2018. Oltre all’allargamento, si osserva anche una trasformazione degli utilizzi dei telefoni cellulari: stanno assumendo il ruolo di “centrale di controllo” sugli altri dispositivi tecnologici delle persone e delle famiglie.

 

Tasso di penetrazione dei diversi dispositivi in Italia (fonte: "Deloitte Global Mobile Consumer Survery 2019", base Italia)

 

Gli smartwatch e i bracciali fitness sono popolari soprattutto tra i più giovani (un quarto degli under-34 ne possiede uno), mentre più in generale nelle case degli italiani cresce la presenza di smart Tv e, a seguire, degli smart speaker. Fra gli intervistati, tre italiani su cinque si sono detti disposti a spendere 17 euro al mese per controllare e gestire la propria casa dallo smartphone, mentre uno su utilizza videogiochi su telefono. Si pensa Lo streaming video da mobile, invece, è già un’abitudine consolidata per un terzo degli under-34.

Le aspettative sul 5G

Che cosa cambierà con l’avvento su larga scala dei servizi 5G? Per ora sono due su cinque i giovani che dichiarano di non vedere l’ora di passare al 5G e che ripongono elevate aspettative sulle performance di rete e sui servizi fruibili.Le nuove reti mobile saranno importanti anche per le soluzioni di smart city, su cui confidano cinque italiani su sei, sperando che possano migliorare le città dal punto di vista degli spostamenti, dell’efficienza energetica, dei servizi sanitari, della buona amministrazione e della salubrità per i residenti. 

“L’incremento delle performance di rete porterà un impatto significativo sulla connessione mobile, la quale permetterà di fruire di ulteriori servizi a valore aggiunto attraverso il proprio smartphone”, sottolinea Andrea Laurenza, equity partner di Deloitte e leader del settore Technology, Media & Telecommunication. “La maggior parte delle potenzialità del 5G per i consumatori tuttavia, sono, ad oggi, ancora sconosciute. Non si tratta esclusivamente di un accesso più rapido alla rete, ma la possibilità di sviluppare nuovi modelli di business per i brand. Una delle possibili evoluzioni derivanti dalla connessione di quinta generazione è l’introduzione dello streaming o del cloud per il mobile gaming, grazie al quale i videogiocatori avranno la possibilità di connettersi ovunque tramite il proprio mobile senza rinunciare alle prestazioni di un computer, come avvenuto per i contenuti video con il 4G”.

 

Modalità di connessione a Internet in casa

 


A tendere, via via che gli abbonamenti alle offerte 5G delle telco diventeranno meno costosi, le reti mobile potranno sostituirsi al Wi-Fi in molte occasioni, e non soltanto fuori casa. Già oggi, grazie a pacchetti mensili con soglie generose o illimitate di Giga, il 4G ha cominciato a cancellare quella certa “ansia da consumo di dati” ancora diffusa fino a poco tempo fa.

Lo conferma il cambiamento nei criteri che per gli italiani orientano la scelta di un carrier a discapito di un altro: oggi, spiega Deloitte, si presta meno attenzione alla  qualità della copertura internet e di hotspot wi-fi, mentre cresce l’interesse per la possibilità di contratti più brevi (importante per il 74% degli intervistati, +14% rispetto al dato del 2018), per le offerte che includono dispositivi o servizi di smart home (56%, +8%) e per i servizi di video in streaming (48%, +13%).

 

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