16/12/2015 di Redazione

Il backup va a spasso fra le nuvole, tra vantaggi e sfide

Da operazione laboriosa e di routine, questo tassello della data protection sta cambiando natura, anche adattandosi al massiccio e progressive spostamento dei dati nel cloud. Ce ne parla Stefan Schachinger, consulting system engineer, data protection di B

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Da scocciatura di routine o “lavoro per stagisti”, per le aziende il backup sta diventando un’attività sempre più delicata e strategica. Di chi è la responsabilità? Del cloud computing, che anche in materia di protezione dei dati – oltre che per innumerevoli altri aspetti – ha cambiato le carte in tavola, nel bene e nel male. La discussione è complessa, poiché il “cloud backup” ha almeno due accezioni: indica sia la possibilità di affidare alla nuvola l’esecuzione e la custodia delle copie di sicurezza dei dati, sia la necessità di proteggere e “backuppare” contenuti e applicazioni che non risiedono on premise. Sul come, quando e perché procedere su questa strada è intervenuto Stefan Schachinger, consulting system engineer, data protection di Barracuda Networks.

 

 

Un tempo il backup era il lavoro più seccante per i dipartimenti It. Una buona gestione del backup non avrebbe mai portato a un aumento di stipendio, mentre una perdita di dati avrebbe potuto facilmente provocare il licenziamento. Se nel dipartimento c’erano degli stagisti, era loro compito sostituire regolarmente i nastri e chiuderli in cassaforte o in qualche altro luogo sicuro. I backup erano un lavoro duro e lungo, la cui importanza si poteva vedere solo alla fine del processo.  Negli ultimi anni, però, i backup su disco hanno portato qualche novità e il cloud offre un gran numero di opzioni e opportunità.
 

Ma che cos’è esattamente il “cloud backup”, quali sono le sfide ed è possibile affidarsi esclusivamente alla nuvola? Il concetto comprende non solo il backup nel cloud ma anche il backup dal cloud. Sempre più aziende importanti salvano i propri dati nella nuvola. Ne sono un esempio Office 365, Exchange Online e OneDrive, oltre a svariati servizi Enterprise File Sync and Share.  In conseguenza dello spostamento di enormi quantità di dati in questi ambienti cloud SaaS, è essenziale garantire gli stessi livelli di sicurezza dell’era pre-cloud e che per i dati venga effettivamente effettuato il backup (cloud-to-cloud-backup).

Chi sceglie di optare per il cloud backup non deve necessariamente scegliere un’offerta di cloud pubblico di uno dei grossi provider. È anche possibile utilizzare dispositivi idonei per costruire un proprio cloud privato, oppure scegliere un ambiente chiuso gestito da un fornitore di servizi di fiducia. Nei paesi di lingua tedesca molte aziende si rivolgono a service provider locali, che sono vicini, affidabili e spesso garantiscono una maggiore sicurezza legale.

 

Procedura a prova di disastro
Come in ogni altra forma di replica dei dati off-site, la funzione più importante del cloud backup è il disaster recovery. Se i dati vengono persi sia sui server sia sui dispositivo, per esempio a causa di un disastro naturale come un incendio o un’esplosione, tutti i dati possono essere recuperati dalla nuvola.

Backup e disaster recovery in e dal cloud sono trend interessanti, ma il cloud offre importanti vantaggi anche in una terza area del backup: la gestione. La separazione fisica di appliance e sistema di gestione significa che quest’ultimo rimane intatto e accessibile da altri luoghi. Questa è una caratteristica preziosa e non solo in uno scenario di disastro. Un’interfaccia per il monitoraggio dei backup condivisa tra diversi siti permette di risparmiare denaro anche nell’attività di tutti i giorni. Il personale non è obbligato a essere fisicamente presente in sede o negli uffici periferici. Anche nelle grandi aziende con molte sedi, pochi amministratori possono controllare i backup da qualunque parte del mondo e, se necessario, gestire il ripristino dei dati per ogni sito.
 

L’uso della banda è la sfida maggiore
In quasi tutte le aziende, il volume dei dati cresce esponenzialmente, facendo aumentare di conseguenza i costi di infrastruttura di rete e della connessione a Internet. Per fare in modo che il trasferimento dei dati nel cloud non impatti negativamente sulla performance della rete e sulla connettività delle applicazioni critiche, le soluzioni più moderne sfruttano i backup incrementali e la deduplicazione in linea.

Nel backup incrementale viene effettuato il backup solo dei dati nuovi o modificati. Il backup completo viene realizzato solo all’inizio e da quel momento è per sempre incrementale.  La verifica dei dati in linea garantisce che tutti i dati copiati siano completi e utilizzabili, eliminando la necessità di fare (e accumulare) periodicamente backup completi. La deduplicazione è un altro strumento efficace per ridurre la quantità di dati trasmessi.  Ad esempio, diminuisce enormemente il volume dei dati laddove su diversi dispositivi sottoposti a backup sia presente lo stesso sistema operativo. Il concetto di deduplicazione fa sì che siano necessari meno banda e meno spazio di archiviazione. Un agente presso il punto di origine dei dati, ad esempio il server, calcola un hash value per ciascun blocco di dati e quindi lo invia all’appliance di backup locale, che lo confronta con i dati esistenti. Se il valore è unico, l’appliance richiede il blocco, mentre se è una duplicazione aggiunge semplicemente un puntatore.

Affidarsi totalmente alla nuvola
A causa della quantità di dati e dei tempi di ripristino, è difficile che un’azienda si affidi solo al cloud backup. Il ripristino da un’appliance locale è più rapido e questo forma inoltre il gateway necessario per un’efficace comunicazione con la copia su cloud. Tuttavia, con lo sviluppo dei sistemi di cloud backup e la disponibilità di banda e di velocità questo sarà sempre meno un problema.

Il cloud computing è in costante crescita e si prevede che entro il 2018 il 59% del carico di lavoro su nuvola sarà SaaS, contro il 41% osservato nel 2013. Molti vantaggi possono derivare dallo spostamento dei dati nel cloud e sempre più organizzazioni iniziano a comprenderne il potenziale. Una parte di backup offline continua a essere necessario, per ora, ma il cloud backup è in costante evoluzione e sarà con noi ancora per molti anni.

 

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