21/10/2011 di Redazione

Il canale Ict ha scoperto che con il cloud si guadagna

Secondo l’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, presentato a Smau, l’offerta di soluzioni residenti nella nuvola sta conoscendo rapidi incrementi. Anche perché gli operatori stanno abbandonando i timori rispetto al nuovo model

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Sotto la spinta dei vendor il canale non può tirarsi indietro nella marcia verso il cloud. E allora, magari con qualche timore, allarga l’offerta e cambia modello di business facendo qualche passo deciso verso il mondo delle soluzioni che operano nella nuvola.

Il movimento è tale che - secondo l’Osservatorio sul Canale Ict della School of Management del Politecnico di Milano, presentato a Smau nell’ambito del convegno “Cloud Computing: la palla passa al Canale!” - la palla è passata ormai al canale, che nel 29% dei casi (era il 15% lo scorso anno) offre almeno un’applicazione software in modalità as a service.

L'offerta di soluzioni basate su cloud computing


Secondo Raffaello Balocco, responsabile scientifico dell’Osservatorio – l’indagine si è focalizzata sulle soluzioni cloud e ha coinvolto oltre 500 operatori - cresce anche l’offerta di soluzioni infrastrutturali in modalità as a service, la cui incidenza in termini numerici è passata dal 6% del 2010 al 12% di quest’anno e mostra interessanti prospettive di crescita. Ma il fattore di cambiamento più importante è il seguente: circa l’80% degli operatori che offrono soluzioni cloud ha dichiarato un aumento del fatturato e della marginalità derivante proprio dall’offerta delle soluzioni cloud.

L’offerta aumenta anche perché il canale si sta accorgendo che un altro mondo è possibile oltre al vecchio modello di licensing. Il cloud è una rivoluzione anche per i system integrator, che devono approcciare in modo differente il cliente ed analizzarne meglio il business. E anche all’interno delle organizzazioni degli operatori del canale la vita non è più la stessa. Dopo i primi timidi passi verso il cloud, adesso sembra crederci di più.

Le tipologie di soluzioni applicative offerte in modalità as a Service


Oltre un operatore su quattro si dichiara infatti interessato a offrire soluzioni di questo tipo in futuro, la maggior parte entro i prossimi sei mesi. La scelta di andare verso il cloud è legata alla possibilità di disporre di un’ulteriore leva per attrarre nuovi clienti e allargare il proprio portafoglio di offerta con soluzioni a maggiore marginalità.

Le applicazioni software maggiormente promosse dagli operatori sono quelle di Customer Relationship Management (52%), seguono i pacchetti a supporto delle attività amministrative e contabili (39%), la posta elettronica (38%), i sistemi di collaboration (37%) e le soluzioni di conservazione sostitutiva e dematerializzazione (33%). In particolare, le soluzioni di Crm e a supporto della contabilità appaiono in forte crescita rispetto allo scorso anno.

Non tutti sono però affascinati dal nuovo mondo. Uno zoccolo duro di terze parti nonostante abbia una maggiore conoscenza delle opportunità offerte non appare interessato. Ma solo perché i loro clienti, della nuvola, non ne vogliono sentire parlare. 

I modelli di business degli operatori che offrono soluzioni Cloud



System integrator e software house sotto la lente: Roe in calo, Roi ed Ebitda stabili
La ricerca ha preso in esame anche la situazione finanziaria del canale attraverso l’esame di 10mila bilanci di società di capitali. Nel corso del 2010 gli indici di redditività economica appaiono ancora in leggero calo per gli operatori con un fatturato superiore a 500mila euro.

La contrazione più significativa si registra nel Roe medio (return of equity, indice di redditività del capitale proprio), che perde due punti percentuali passando dall’11,3% del 2009 al 9,5% del 2010, mentre il Roi (Return of investment, il ritorno sugli investimenti) e l’Ebitda, calcolato come rapporto fra margine operativo lordo e fatturato, si assestano su valori paragonabili a quelli dell’anno precedente e rispettivamente al 7,9% e all’8,2%.

Guardando al modello di business, la redditività più alta è stata ottenuta dalle aziende operanti nel comparto del software e dei servizi, e cioè software house, Isv (independent software vendor) e system integrator, in linea con quanto emerso negli anni passati, con un valore dell’Ebitda pari al 9,3%. Se si guarda invece alla dimensione, le perfomance migliori sono state ottenute dagli operatori con un fatturato compreso tra 1 e 10 milioni di euro.

La situazione finanziaria degli operatori, infine: anche nel corso del 2010 non è migliorata significativamente, con un tempo medio di pagamento da parte dei clienti che si mantiene su un valore superiore ai quattro mesi e che supera abbondantemente i cinque per quegli operatori che si rivolgono prevalentemente alla Pubblica amministrazione.
 

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