03/07/2019 di Redazione

Il cloud di Google si allarga (finalmente) alle aziende italiane

L’edizione 2019 del Google Cloud Summit ha offerto spazio a partnership ed esperienze con realtà come Generali, Telepass e Regione Puglia, per dar corpo a una nuova fase di espansione. Previsto, a livello locale, un raddoppio dell’organico, soprattutto in

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C’è voluto tempo e qualche correzione di rotta, ma ora sembra maturo il tempo per l’affermazione di Google anche come cloud provider di riferimento nel panorama delle aziende italiane di diversa complessità. Il Cloud Summit 2019 è servito soprattutto per esibire le testimonianze di clienti di rilievo e una conferma della nuova marcia innestata a livello locale è arrivata anche dal country manager, Fabio Fregi: “Abbiamo un’infrastruttura cloud che è dieci volte superiore a quella degli altri competitor messi insieme e possiamo vantare le migliori prestazioni. Ma fin qui abbiamo commesso l’errore di assimilare il mondo enterprise a quello consumer e così non abbiamo raggiunto la presenza che sarebbe stato lecito attendersi. Abbiamo capito che occorre essere più presenti sul territorio, per raccontare alle aziende la nostra storia. Anche per questo abbiamo deciso di raddoppiare il nostro organico locale, soprattutto per seguire i progetti cloud”.

Oltre alle persone, Google ha deciso di puntare sulle partnership per puntellare la propria strategia di espansione sul territorio. Di rilievo quella appena messa a punto con Generali, che punta, attraverso un laboratorio congiunto con sede all’Innovation Park del Leone di Mogliano Veneto, alla realizzazione di soluzioni per la mobilità, alla creazione di strumenti per personalizzare il rapporto con il cliente e all’utilizzo del machine learning per migliorare la qualità dei servizi: “Il nostro obiettivo è diventare partner di vita per i nostri clienti”, ha enunciato Francesco Bardelli, Chief Business Transformation Officer di Generali Italia. “ Per questo dobbiamo essere in grado di analizzare grandi quantità di dati, trarne modelli comportamentali e su questa base costruire offerte personalizzate. La flessibilità della piattaforma Google ci aiuta ad alleggerire i costi, pur potendo sfruttare strumenti estremamente potenti soprattutto nel campo dell’intelligenza artificiale”.

L’espansione verso i settori regolati

Le testimonianze proposte al Cloud Summit sono servite a Google per evidenziare come si stia sviluppando la presenza dell’azienda in Italia: “Ci stiamo progressivamente allargando anche ai settori più regolati, che al cloud sono arrivati più tardi”, ha sottolineato Fregi. I pilastri che ci consentono di attirare l’attenzione anche di queste realtà riguardano la disponibilità di un’infrastruttura distribuita, un’offerta tutta orientata alla collaborazione e la capacità di gestire i dati attraverso tecnologie all’avanguardia”.

Da sinistra, Francesco Bardelli (Generali), Fabio Fregi (Google) e Gabriele Benedetto (Telepass)

Nel lotto rientra, per esempio, Regione Puglia, che ha strutturato un progetto volto ad armonizzare le relazioni fra le circa novanta entità che fanno capo all’ente regionale, fra agenzie, public company e quant’altro. Una prima fase di sperimentazione ha coinvolto la struttura centrale e alcuni soggetti come Aress (sanità), Arpal e Puglia Sviluppo, in un arco temporale di sette mesi e con circa 4mila utenti interessati: “Abbiamo scelto Google Cloud Suite per l’affidabilità del vendor, la semplicità d’uso e la possibilità di generare interazioni in modo più frequente”, ha spiegato Antonio Maria Lerario, Coo di Regione Puglia. “Si può parlare di vera e propria trasformazione digitale, perché abbiamo cambiato il workplace di tutti gli utenti, garantendo accesso da ogni luogo e dispositivo, generando la possibilità di meeting con sessioni remote e recuperando, allo stesso tempo, il patrimonio storico dei nostri dati”.

Diverso per caratteristiche, ma non per portata, il progetto di modernizzazione avviato da Telepass, società che dalla gestione dei pagamenti ai caselli autostradali si è allargata verso altri servizi in mobilità, a cominciare dai parcheggi negli aeroporti e nelle grandi città: “Abbiamo accumulato 11 milioni di clienti, gestiti originariamente in modo tipicamente legacy”, ha raccontato il Ceo Gabriele Benedetto. “L’espansione non poteva avvenire utilizzando l’infrastruttura tradizionale, che si sarebbe appesantita troppo ed è per questo che siamo passati al cloud. Così abbiamo potuto ripensare i processi, a cominciare dal billing, tipicamente concentrato a fine mese, con picchi che ora possiamo controllare più agevolmente. L’approccio enterprise di Google ci ha convinto anche per la possibilità di lavorare in modo efficiente e sicuro sui dati dei clienti, in modo da poter in futuro rilasciare nuovi servizi anche in pochi mesi”.

 

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