10/03/2014 di Redazione

Il cloud si fa in quattro: la visione di Amazon WS

Il Cto di Amazon Web Services scommette su quattro trasformazioni legate alla nuvola che domineranno il 2014. Migliorando l’efficacia e tagliando i costi delle tecnologie usate per lavorare, ma anche modificando la vita dell’utente comune.

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Più che una nuvola, il cloud è un’onda trasformatrice che non solo ha già cambiato, ma continuerà a cambiare il modo di lavorare in azienda, oltre che l’esperienza di computing dell’utente comune. Sono quattro, in particolare, gli scenari futuri su cui scommette un player di prima categoria come Amazon Web Services.

A parlarne è Werner Vogels, chief technology officer e vice president di Amazon.com in quel di Seattle. Cto fin dal 2005, Vogels è anche l’unico dirigente titolato a parlare pubblicamente a nome della compagnia, oltre naturalmente all’amministratore delegato Jeff Bezos.


Se guardiamo indietro al 2013 possiamo affermare che il cloud è diventato un motore di cambiamento per immense innovazioni in tutte le organizzazioni. Amazon Web Services, la divisione cloud computing di Amazon che è stata pioniera nell’approccio cloud, è utilizzata da centinaia di migliaia di aziende nel mondo per rivoluzionare il proprio It, in modo da potersi focalizzare sullo sviluppo di una migliore offerta per i loro clienti. Partendo da alcune delle start up a più rapida crescita, come Dropbox, Instagram, Spotify, Pinterest e Shazam, per arrivare ad alcune fra le compagnie più grandi al mondo, come Royal Dutch Shell e Unilever, passando per il settore governativo, quello scolastico e per gli istituti di ricerca: tutti quanti stanno utilizzando le tecnologie cloud per innovare e per offrire un miglior servizio ai propri clienti o ai cittadini.

A dispetto dell’incredibile innovazione già realizzata negli utlimi sette anni, siamo ancora all’inizio. Nel 2014 e nei prossimi anni il cloud darà vita a entusiasmanti innovazioni che abbracceranno qualsiasi aspetto delle nostre vite. Fra le tante attività che i nostri clienti stanno portando avanti ne abbiamo selezionate quattro, già pronte a diventare grandi trend nel 2014.

Il cloud permette ai contenuti personali di seguirvi ovunque andiate
Il cloud ha cambiato il modo in cui interagiamo con i dispositivi mobili. In precedenza i contenuti venivano spostati verso i device, mentre ora i device sono solo una finestra aperta verso contenuti e servizi che vivono nella nuvola. Tutto questo è cominciato con gli smartphone e i tablet, dispositivi che danno accesso a contenuti e sottoscrizioni a prescindere dal singolo device che si usa o dal luogo in cui ci si trova. Adesso questo stesso approccio sta migrando verso i dispositivi non-mobili, come per esempio gli Smart Tv di Samsung. Al di là del fatto che si tratti di dispositivi magnificamente disegnati e costruiti, la funzionalità centrale di questi televisori è il software, che è connesso a servizi eseguiti nel cloud.

Questo approccio sta addirittura andando oltre i device tradizionali: la mia automobile, per esempio, è connessa ad Amazon Cloudplayer per offrirmi la musica del mio catalogo ovunque io vada. E abbiamo visto i primi tapis roulant capaci di configurarsi, nel momento in cui una persona sale su di essi, dando accesso alla musica, ai video, ai giornali in abbonamento e ai libri dell’utente, ma anche ai documenti contenuti in servizi con Dropbox. Oggi non è più necessario portarsi dietro i contenuti, perché il cloud permette a essi di seguire l’utente ovunque egli vada.

Gli analytics basati sul cloud potenziano il mondo offline
Il cloud è già oggi un luogo dove i ricercatori collaborano su dati in tempo reale, chetransitano  e vengono archiviati nella nuvola da device come il Mars Rover o il sequenziatore di Dna  Illumina. Nel 2014 dobbiamo aspettarci un’esplosione dei dati generati da dispositivi del “mondo reale” e dello spazio in cui questi dati vegono conservati, analizzati e condivisi attraverso il cloud. Per esempio, osserveremo ingrandirsi la “nuvola industriale”, a mano a mano che gli ambienti industriali vegono equipaggiati con sensori che inviano dati mirati a incrementare l’efficienza e l’affidabilità dei sistemi. Un esempio è il progetto che portiamo avanti con General Electric per le loro turbine a gas, oppure quello con cui Shell installerà sui propri pozzi petroliferi dei sensori che genereranno Petabyte di dati.

Inoltre, nelle nostre vite quotidiane vedremo emergere sensori e device connessi al cloud, come il termostato di Nest (compagnia recentemente acquistata da Google per 3,2 miliardi di dollari,
ndr) o le applicazioni di domotica progettate da aziende come Essent. Nel mondo le società di gestione dei mezzi pubblici stanno equipaggiando i loro autobus e tram con sensori che alimentano piattaforme come One Bus Away, capaci di fornire aggiornamenti in tempo reale ai viaggiatori. E i passeggeri stessi possono diventare dei sensori: servizi come Mooveit utilizzano i dati raccolti da applicazioni mobili per offrire in tempo reale informazioni sui trasporti pubblici, così come Waze fa per quelli in automobile.

Il cloud permette a chiunque di diventare una media company
Nel 2014 aspettatevi una grande crescita nel numero di aziende che aggiungeranno capacità “media” alle loro offerte. Un buon esempio sono le società sportive: tutte cercano modi per creare engagement con la propria base di tifosi, andando oltre le due ore di tempo delle partite nel weekend. Una strategia di successo per coinvolgerli nel corso dell’intera settimana è distribuire giorno per giorno contenuti media aggiornati o esclusivi. Per società che spesso hanno milioni di fan nel mondo, i proventi legati alle sottoscrizioni sono considerevoli. I servizi cloud-based per la pre e la post produzione, così come quelli per la distribuzione sono facilmente disponibili e permettono a chiunque di diventare un Internet broadcaster, operativo su scala mondiale e senza alcun investimento di capitale. Un caso ben noto è quello della LiverpoolTV basata sugli Amazon Web Services, ma un po’ tutti i club di calcio del mondo stanno seguendo questo esempio.

Un altro caso molto popolare è quello delle organizzazioni di arti da palcoscenico, dalle orchestre alle compagnie teatrali, che offrono accesso esclusivo alle loro performance attraverso una produzione mediale basata su cloud. In questo modo possono raggiungere un’audience molto più ampia, che per lo più non avrebbe potuto assistere di persona agli spettacoli. Questo estende il potenziale di guadagno, un elemento necessario in tempi in cui i sussidi all’arte vanno scomparendo. Un esempio significativo è quello della Filarmonica di Berlino, un’orchestra di fama mondiale che ora offre accesso alle esibizioni in diretta attraverso digitalconcerthall.com, piattaforma che sfrutta tutte le regioni degli Amazon Web Services per fornire un’esperienza di fruizione mediale di alta qualità.



Sempre più veloce, il cloud processa i dati in tempo reale
Fino a oggi i Big Data si sono focalizzati soprattutto sull’analisi storica, evidenziando correlazioni come “i clienti che hanno comprato il prodotto X hanno comprato anche il prodotto Y”, oppure “il mercato si è mosso in questa direzione la settimana scorsa e dunque è probabile che ora segua quest’altra direzione”. C’è sempre stata una stretta relazione fra Big Data e cloud, dal momento che quest’ultimo non ha limiti di capacità di computing e di storage.

Ora che Amazon Web Services sta aggiungendo al cloud capacità di processing in tempo reale, prevediamo una crescita degli analytics in grado di generare risultati in real time, e questo cambia radicalmente il modo in cui i nostri clienti possono creare i loro prodotti. Per esempio, le aziende potranno ricevere raccomandazioni in tempo reale, del tipo “altri utenti del tuo network stanno leggendo l’oggetto X”.

Alcuni degli apripista di questo scenario sono aziende che lavorano sulle tecnologie “second screen”: come Channel 4, che utilizza dati in real-time per presentare informazioni aggiuntive in ottica di “tv aumentata”. Una compagnia come Netflix, che processa quotidianamente oltre 40 miliardi di eventi, utilizza gli analytics in tempo reale per  determinare le proprie operazioni, l’engagement del cliente e le metriche di business.

Crediamo che quasi tutti i settori dell’industria trarranno vantaggio dal cloud per incrementare radicalmente la velocità con cui riescono a processare i dati. Prendete l’esempio di Vodafone Italia: per servire al meglio i propri clienti “pay-as-you-go”, l’operatore ha scelto di lanciare un nuovo servizio di ricarica senza login, che permette agli utenti di aggiungere credito ai loro account in modo senplice, usando una carta di credito oppure PayPal sul sito Internet, sul mobile site, sull’app mobile o sui social network. Vodafone non poteva sapere quanto successo avrebbe riscosso questo nuovo approccio, e allo stesso tempo desiderava utilizzare un’infrastruttura tecnologica che rispettasse lo standard Pci Dss Level 1, e per questo ha scelto Amazon Web Services.

Gli Amazon Web Services hanno permesso a Vodafone di supportare circa mille utenti giornalieri nel momento del lancio, e poi scalare rapidamente fino a diverse migliaia di utenti. Con gli AWS Vodafone ha anche ottenuto un veloce time to market, potendo progettare e lanciare una soluzione sicura nel giro di tre mesi, e allo stesso tempo riuscendo a ridurre del 30% le spese di capitale.


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