28/05/2018 di Redazione

Il Gdpr manda al tappeto i siti dei quotidiani Usa in Europa

Inaccessibili nel Vecchio Continente le pagine delle testate del gruppo Tronc, fra cui New York Daily News e Chicago Tribune. Nel frattempo in Italia l’applicazione effettiva del regolamento sulla privacy è slittata ad agosto: manca il decreto attuativo.

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Il giorno del Gdpr è passato e si vedono i primi effetti dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sulla privacy. Che, al momento, sono negativi: almeno per i quotidiani online del gruppo statunitense Tronc. Testate come New York Daily News, Chicago Tribune, Los Angeles Times, Orlando Sentinel e Baltimore Sun dal 25 maggio risultano completamente inaccessibili per i cittadini del Vecchio Continente. “Stiamo affrontando il problema e stiamo cercando di identificare l’opzione migliore per supportare la nostra offerta digitale nel mercato della Ue”, si legge sulla homepage dei siti. A quanto pare, i quotidiani del gruppo Tronc si sono fatti trovare impreparati all’applicazione effettiva del Gdpr, che per le aziende inadempienti prevedrebbe anche sanzioni fino a venti milioni di euro o del quattro per cento del loro fatturato globale. Il condizionale, almeno in Italia, è però d’obbligo.

Secondo lo Studio legale Cataldi, infatti, il decreto attuativo che dovrebbe concretizzare l’applicazione del regolamento è slittato ad agosto. La norma, si legge in un articolo pubblicato a questa pagina, è “passato sotto il vaglio del Garante privacy”, ma “deve essere modificato e coordinato per adeguarlo alla normativa europea”.

L’Autorità del nostro Paese “non ha infatti risparmiato critiche al decreto sui punti cruciali della riforma come la durata del data retention, il limite d'età dei minori legittimati ad esercitare azioni di autotutela e gli illeciti penali del Codice Privacy, della cui sopravvivenza dovranno occuparsi i giudici. In virtù del mancato arrivo dei pareri delle commissioni parlamentari, slitta dunque il termine del recepimento della delega al 21 agosto 2018”. La delega è scaduta il 21 maggio.

“Ciò comporta che per un determinato periodo di tempo si verificherà una sovrapposizione tra quanto disposto dal regolamento europeo (direttamente applicabile) e le norme sulla privacy attualmente vigenti”, prosegue l’articolo. “Da più parti, dunque, si auspica che i pareri delle commissioni parlamentari e l'approvazione definitiva possano giungere quanto prima”.

 

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