21/05/2018 di Redazione

Il lavoro smart targato Microsoft trova posto in Emilia Romagna

La Regione, seconda in Italia per propensione al digitale, avvierà su un centinaio di dipendenti un progetto pilota di smartworking, con l'idea di estenderlo in futuro. Office 365, cloud e Skype for Business gli ingredienti.

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La macchina pubblica si prepara a diventare più “smart”. Flessiblità, efficienza, nuovi modi di lavorare: sembrano spesso un miraggio quando si parla di Pubblica Amministrazione, ma la nuova collaborazione nata fra la Regione Emilia Romagna e Microsoft potrebbe smentire lo stereotipo e portare questa porzione di Italia verso i vantaggi del lavoro “smart” e della trasformazione digitale. Si punta, infatti, a rendere i dipendenti più produttivi, ma anche più motivati e soddisfatti del proprio lavoro, a beneficio di un territorio abitato da 4,5 milioni di persone.

Come? La premessa è il progetto di telelavoro che già coinvolge circa 500 dipendenti e che si trasformerà in “smartworking”, secondo la terminologia usata da Microsoft. Le nuove modalità di lavoro debutteranno a brevissimo, ufficialmente dal 4 giugno, con una prima fase sperimentale della durata di sei mesi in cui saranno coinvolti un centinaio di dipendenti. In base ai risultati, si valuterà la messa in regime del nuovo metodo, che potenzialmente potrà essere abbracciato da quattromila collaboratori.

Tutti coloro che, su base volontaria e in accordo con il proprio responsabile, vorranno sperimentare lo smartworking verranno equipaggiati con un computer portatile e con uno smartphone su cui sarà possibile usare i programmi di Office 365 (dunque le versioni cloud di Word, Excel, PowerPoint, Access, Outlook e OneDrive) e Skype for Business. Un altro elemento chiave del progetto è la revisione, già avviata dall'amministrazione regionale, dei servizi applicativi impiegati: l'obiettivo è quello di superare i tradizionali “silos”, permettendo agli utenti di accedere agli strumenti di cui necessitano attraverso un'unica interfaccia.

Sarà poi gradualmente completata la virtualizzazione dei centralini telefonici, fatto che permetterà ai dipendenti di essere raggiungibili attraverso Pc e smartphone, indipendentemente dalla dislocazione fisica. Questo non significherà tuttavia un'invasione nel tempo libero e nella sfera personale degli addetti, dato che sarà garantito a ciascuno il “diritto alla disconnessione” (la funzione di stato di presenza di Skype for Business servirà a questo). L'approccio smart e flessibile varcherà anche le porte degli uffici della Regione, dove alle postazioni fisse si affiancheranno spazi di coworking e open space.

I vantaggi dell'uso del cloud e dei dispositivi personali sono ormai noti: queste tecnologie ci liberano dal vincolo della scrivania, consentendo di accedere a dati e applicazioni in modo ubiquo, nonché di restare costantemente in contatto con i colleghi per scambiarsi documenti o lavorare a più mani su un progetto. Prima ancora della trasformazione tecnologica, si tratta di realizzare un cambiamento di mentalità e metodi: “Il progetto di smartworking che abbiamo intrapreso insieme a Microsoft è un progetto per le persone”, ha commentato l’assessore Raffaele Donini di Regione Emilia-Romagna. “Non si tratta di tecnologia fine a se stessa, poiché ogni tecnologia è destinata a essere superata, ma è la capacità di rigenerare competenze nelle persone che resta, mentre la tecnologia ci aiuta a legarci di più e a produrre meglio. Il successo del progetto è legato a tre componenti chiave, ovvero agli investimenti in formazione, in spazi fisici di lavoro ove nascono i servizi, e infine in adeguate dotazioni di hardware e software”.

 

 

Secondo l’Osservatorio Netics 2016, l’Emilia-Romagna è al secondo posto assoluto nella classifica di e-readiness delle Regioni italiane”, sottolinea Simonetta Moreschini, direttore della divisione Pubblica Amministrazione di Microsoft Italia, “e ancora una volta si distingue per la visione innovativa e per la forte attenzione alle risorse umane, grazie a un impiego intelligente delle nuove tecnologie per ripensare i modelli di lavoro. La trasformazione digitale in corso permea tutti i processi e garantisce al contempo una maggiore efficienza e produttività dell’Ente e una migliore valorizzazione dei dipendenti e gestione del work-life balance”.

 

 

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