11/10/2019 di Redazione

Il machine learning di Google è amico degli ecologisti

Un nuovo servizio Web, Environmental Insights Explorer, permette di calcolare con algoritmi di apprendimento automatico l’impatto ambientale di una città e i benefici ecologici ottenibili con l’uso di energie verdi.

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Ora che finalmente il dibattito sul cambiamento climatico e sull'inquinamento è sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, anche grazie a una Greta Thunberg addirittura in odore di Nobel per la pace (poi mancato), Google è decisamente “sul pezzo” con il suo Environmental Insights Explorer, un nuovo strumento che permette di calcolare il grado di inquinamento e l’impatto ambientale di una città. Dopo essere stato testato in beta su alcune località pilota tra Americhe e Australia, ora debutta ufficialmente online: si tratta, infatti, di un servizio accessibile via Web e a disposizione di chiunque, sebbene soprattutto utili a chi si occupa di tematiche ambientali, di gestione cittadina. 

Le città europee già inserite nella piattaforma sono soltanto tre, Dublino, Birmingham e Manchester, ma probabilmente è questione di tempo prima di poter eseguire una ricerca anche su Roma o Milano o altre metropoli. In tutto sono 35 le località già coperte, 25 delle quali ubicate negli Usa. Per ciascuna città vengono mostrati la quantità di emissioni inquinanti prodotta dagli edifici e dai mezzi di trasporto, viene calcolata una stima della riduzione di CO2 annua ottenibile con l’impiego del fotovoltaico (mettendo pannelli solari su ogni tetto cittadino), e vengono fornite previsioni sul clima per i prossimi vent’anni. Ogni sezione è esplorabile nel dettaglio da chi volesse capire meglio come sono stati calcolati i risultati.

La logica di Google è semplice: garantire accesso a dati oggettivi, sulla base dei quali possano essere delineate strategie di miglioramento del benessere cittadino e di riduzione dell’impatto ambientale. Environmental Insights Explorer impiega una varietà di fonti di dati (in buona parte le stesse usate da Google Maps) e modelli di calcolo matematico per produrre non solo una stima delle attività inquinanti e delle emissioni di C02 di una città, ma anche per fare una previsione dei risultati che si potrebbero ottenere utilizzando energia pulita.

 

 

I risultati delle analisi, ha spiegato l’azienda di Mountain View, “sono stime calcolate sulla base di misurazioni reali di attività e infrastrutture (le stesse informazioni disponibili su Google Maps). Utilizziamo evolute tecniche di machine learning per capire come le persone si spostino in giro per il mondo e poi applichiamo fattori di scala, di efficienza e di emissioni”. Big G ha compiuto diverse scelte metodologiche a seconda della città, per rispettare le peculiarità di ciascun contesto e assicurare quindi risultati più attendibili.

Con una certa ambizione, Google afferma che “fornendo informazioni ambientali attraverso una solida piattaforma, diamo un servizio a chi prende decisioni e ai fornitori di soluzioni, e alimentiamo nuove ricerche su questioni climatiche e soluzioni per le città del mondo”. Non sarà la panacea di tutti i mali ambientali, ma è Environmental Insights Explorer sicuramente un valido e concreto strumento.

 

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