11/05/2018 di Redazione

Il piano di rilancio di Bt costerà caro a 13mila dipendenti

L’operatore britannico si appresta a tagliare ruoli amministrativi e di middle management, con l’obiettivo di generare risparmi nei prossimi tre anni per 1,5 miliardi di sterline. Deludono i conti del 2017: ondata di vendite del titolo a Londra.

immagine.jpg

Bt si appresta a tagliare circa 13mila dipendenti nei prossimi tre anni, all’interno di un importante piano di riorganizzazione interna. Nello specifico, la scure si abbatterà principalmente su ruoli amministrativi e di middle management. Il piano, che prevede però anche l’assunzione di seimila nuove figure tecniche e per il servizio clienti, dovrebbe generare risparmi per 1,5 miliardi di sterline e semplificare il modello di business del travagliato operatore britannico. Quanto annunciato in queste ore da Bt non è piaciuto affatto ai mercati e il titolo della società è crollato di oltre il 7,8 per cento. L’ondata di vendita è stata generata però anche dalla presentazione dei conti del 2017: i ricavi sono risultati in flessione dell’un per cento, a 23,7 miliardi di sterline, con l’utile per azione sceso di tre punti a 27,9 pence. Per l’anno fiscale in corso Bt ha stimato un fatturato in discesa del due per cento, con un Ebitda rettificato compreso fra i 7,3 e i 7,4 miliardi di sterline.

Tornando alla riduzione di personale, questa dovrebbe avvenire per i due terzi nel Regno Unito, Paese dove l’operatore ha 82mila dipendenti sui 400mila globali. Nei mesi scorsi la telco aveva già sforbiciato diverse posizioni, anche in Italia: nella Penisola, inoltre, l’azienda è da oltre un anno al centro di uno scandalo fiscale che ha portato l’ex amministratore delegato della filiale, Gianluca Cimini, a essere indagato insieme ad altri manager per associazione a delinquere finalizzata alla dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni inesistenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Secondo la procura di Milano, Bt Italia avrebbe truccato per anni i propri bilanci, nascondendo alla casa madre e ai mercati la disastrosa situazione dei propri conti in rosso. All’emergere della vicenda, la corporate è stata costretta a tagliare circa 530 milioni di ricavi complessivi. Un caso complesso, che ha colpito duramente una società che fra i suoi clienti può vantare anche colossi del calibro di Eni ed Fca.

 

ARTICOLI CORRELATI