Si è ulteriormente inasprita la guerra fra RIM e Apple, e dalle parole si è passati ai fatti: ieri RIM ha pubblicato su YouTube un filmato in cui mette a confronto la velocità del suo PlayBook con quella dell'iPad, che ne esce malconcio.
Il test messo a punto da RIM consiste nella visualizzazione di pagine
web complesse e ricche di immagini, e nel rendering di queste ultime,
ed è stato ingegnosamente studiato apposta per suffragare quanto finora
sostenuto da RIM: l'uso di piattaforme proprietarie, anziché di quelle
standard, non dà un valore aggiunto a un prodotto, semmai lo penalizza.
L'amministratore delegato di RIM, Jim Balsillie, aveva già attaccato
Steve Jobs su questo tema (Adobe diventa multidevice: il PlayBook è solo l'inizio)
quando aveva dato il suo appoggio alla nuova piattaforma standard Adobe
Air e aveva spiegato i motivi dell'integrazione del Flash di Adobe nel
suo BlackBerry PlayBook.
Da una parte questo atteggiamento da parte di RIM fa parte di una
politica di marketing atta a promuovere il suo BlackBerry PlayBook come
alternativa più valida all'iPad di Apple, che non solo ha ormai
conquistato una fascia importante di utenti consumer, ma che si sta
anche insinuando nell'ambito aziendale grazie ai suggerimenti della
società di ricerca Gartner (Gartner ai Ceo: comprate iPad adesso). Del resto il marketing vincente è stato uno dei principali fautori del successo di Apple, quindi il produttore non può che rimpiangere di avere dato troppo il buon esempio.
D'altro canto è innegabile che Apple abbia più di qualche piccolezza da
sistemare nel suo iPad, che per via della mancanza del supporto Flash
ha effettivamente qualche limite nella visualizzazione di alcuni
contenuti web.
Nel filmato che ormai resterà nelle rassegne stampa,
tuttavia, RIM ha omesso di precisare alcuni particolari doverosi: in
primis, è stato fatto un paragone fra un prodotto che non è ancora in
commercio (il PlayBook appunto) e uno che è sulla piazza ormai da
qualche mese. Va da sè che il PlayBook all'annuncio integrerà le
tecnologie di ultimissima generazione, mentre l'iPad nella versione
attuale porta con sè i segni del tempo.
Non a caso è noto che Apple
aggiornerà a breve il sistema operativo dell'iPad, e molti si aspettano
anche che sotituisca in tempi brevi il processore ARM a singolo core
con quello dual core installato anche dal PlayBook.
Tutti si chiedono se questi due "arrangiamenti" potrebbero eliminare le
carenze messe in risalto da RIM. In parte sì, ma per averne conferma
bisognerà aspettare che Apple faccia gli upgrade del caso, e visti i
dubbi che ha ormai insinuato RIM nelle menti dei clienti sarà bene che
la casa di Cupertino si affretti. Ma la domanda che in questo momento
vale la pena porsi è semmai un'altra: visto che sono molte le aziende
che stanno valutando l'acquisto di Tablet PC per uso professionale, è
preferibile che questi strumenti di lavoro abbiano in dotazione
software standard o proprietario?
Apple da sempre promuove le sue
piattaforme proprietarie e, con l'iPhone, le accattivanti apps sono
divenute fonte di guadagni e di ammirazione da parte degli utenti. RIM,
dal canto suo, preferisce affidarsi a software standard che sfruttano i
contenuti e gli strumenti già esistenti per evitare fastidiose
complicazioni.