18/11/2010 di Redazione

Il PlayBook stende l'iPad su YouTube

Grazie all'uso di piattaforme standard il PlayBook è più veloce dell'iPad, ma la velocità in azienda non è tutto: i professionisti preferiranno comunque l'ammiccante iPad?

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Si è ulteriormente inasprita la guerra fra RIM e Apple, e dalle parole si è passati ai fatti: ieri RIM ha pubblicato su YouTube un filmato in cui mette a confronto la velocità del suo PlayBook con quella dell'iPad, che ne esce malconcio.

Il test messo a punto da RIM consiste nella visualizzazione di pagine web complesse e ricche di immagini, e nel rendering di queste ultime, ed è stato ingegnosamente studiato apposta per suffragare quanto finora sostenuto da RIM: l'uso di piattaforme proprietarie, anziché di quelle standard, non dà un valore aggiunto a un prodotto, semmai lo penalizza.

L'amministratore delegato di RIM, Jim Balsillie, aveva già attaccato Steve Jobs su questo tema (Adobe diventa multidevice: il PlayBook è solo l'inizio) quando aveva dato il suo appoggio alla nuova piattaforma standard Adobe Air e aveva spiegato i motivi dell'integrazione del Flash di Adobe nel suo BlackBerry PlayBook.

Da una parte questo atteggiamento da parte di RIM fa parte di una politica di marketing atta a promuovere il suo BlackBerry PlayBook come alternativa più valida all'iPad di Apple, che non solo ha ormai conquistato una fascia importante di utenti consumer, ma che si sta anche insinuando nell'ambito aziendale grazie ai suggerimenti della società di ricerca Gartner (Gartner ai Ceo: comprate iPad adesso). Del resto il marketing vincente è stato uno dei principali fautori del successo di Apple, quindi il produttore non può che rimpiangere di avere dato troppo il buon esempio.

D'altro canto è innegabile che Apple abbia più di qualche piccolezza da sistemare nel suo iPad, che per via della mancanza del supporto Flash ha effettivamente qualche limite nella visualizzazione di alcuni contenuti web.



Nel filmato che ormai resterà nelle rassegne stampa, tuttavia, RIM ha omesso di precisare alcuni particolari doverosi: in primis, è stato fatto un paragone fra un prodotto che non è ancora in commercio (il PlayBook appunto) e uno che è sulla piazza ormai da qualche mese. Va da sè che il PlayBook all'annuncio integrerà le tecnologie di ultimissima generazione, mentre l'iPad nella versione attuale porta con sè i segni del tempo.

Non a caso è noto che Apple aggiornerà a breve il sistema operativo dell'iPad, e molti si aspettano anche che sotituisca in tempi brevi il processore ARM a singolo core con quello dual core installato anche dal PlayBook.

Tutti si chiedono se questi due "arrangiamenti" potrebbero eliminare le carenze messe in risalto da RIM. In parte sì, ma per averne conferma bisognerà aspettare che Apple faccia gli upgrade del caso, e visti i dubbi che ha ormai insinuato RIM nelle menti dei clienti sarà bene che la casa di Cupertino si affretti. Ma la domanda che in questo momento vale la pena porsi è semmai un'altra: visto che sono molte le aziende che stanno valutando l'acquisto di Tablet PC per uso professionale, è preferibile che questi strumenti di lavoro abbiano in dotazione software standard o proprietario?

Apple da sempre promuove le sue piattaforme proprietarie e, con l'iPhone, le accattivanti apps sono divenute fonte di guadagni e di ammirazione da parte degli utenti. RIM, dal canto suo, preferisce affidarsi a software standard che sfruttano i contenuti e gli strumenti già esistenti per evitare fastidiose complicazioni.

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