02/04/2020 di Redazione

Il ruolo della tecnologia nella battaglia contro il covid-19

Dallo smart working all’analisi dei dati, il digitale è una risorsa preziosa nella gestione dell’attuale emergenza coronavirus. Più controversa è la questione del contact tracing.

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I potenti mezzi del Web, utili per lo smart working e per gli acquisti in e-commerce, ma anche soluzioni innovative per la gestione dell’emergenza sanitaria e poi pratiche più ambivalenti, come il contact tracing per mappare spostamenti e contatti delle persone. Nella gestione dell’emergenza coronavirus la tecnologia ha un ruolo importante, anzi molti ruoli differenti, più o meno neutrali oppure carichi di implicazioni che sconfinano nel territorio della privacy e delle libertà personali. Vi proponiamo questa riflessione degli analisti di The Innovation Group.

Si è conclusa la call lanciata martedì 24 marzo dal Mise e dai Ministeri dell’Istruzione e per l’Innovazione tecnologica con l’obiettivo di individuare i migliori progetti per sviluppare app di telemedicina e monitoraggio degli spostamenti dei cittadini per contrastare il coronavirus. In particolare, come emerge dal bando, obiettivo dell’iniziativa è individuare le migliori soluzioni tecnologiche (app, siti web, chatbot, eccetera) già realizzate da aziende o startup operanti negli ambiti delle tecnologie volte a facilitare la cura e l’assistenza dei pazienti, dei servizi di teleassistenza e telemonitoraggio per controllare da remoto i pazienti e delle tecnologie per il tracciamento/controllo degli spostamenti dei cittadini.

La call rientra nella più ampia iniziativa “Innova per l’Italia”, una vera e propria chiamata alle armi per enti pubblici e privati che, attraverso le proprie attività di ricerca o produzione di tecnologie, possano contribuire a contrastare la diffusione del virus. Si tratta di progetti che, pur essendo stati sviluppati per fronteggiare una situazione di emergenza, potrebbero rivelarsi di estrema utilità anche in futuro: in modo particolare, il monitoraggio da remoto dei pazienti potrebbe essere applicato su pazienti che soffrono di qualsiasi patologia grave.

La forte attenzione che il governo sta dedicando al digitale per contrastare l’emergenza coronavirus è ben presente anche nel decreto “Cura Italia”, che in molte delle sue parti contiene ampi riferimenti al digitale (dalle diverse disposizioni relative allo smart working, alla volontà di intensificare le attività di elaborazione/analisi dei dati anche una volta terminata l’emergenza). Allo stesso modo, il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione e Agid hanno lanciato la piattaforma Solidarietà digitale, in cui vengono offerti al cittadino servizi per facilitare lo smart working, nell’ambito della connettività, dell’e-learning e dell’informazione/intrattenimento (quotidiani online, e-reading, streaming musicale, ecc.). la piattaforma ha permesso anche di supportare le campagne  #iorestoacasa e #ioleggoacasa che stanno circolando in questi giorni sui canali social.

Il contact tracing potrà salvarci e la privacy
Secondo l‘Organizzazione Mondiale della Sanità per combattere il virus bisogna “trovare il contagiato, isolarlo, testarlo, trattare ogni caso e tracciare ogni contatto”. Affinché ciò avvenga velocemente, le autorità possono richiedere agli operatori mobili di condividere i dati dei propri utenti, così da tracciarne gli spostamenti e risalire rapidamente ai contatti di eventuali contagiati. Ad analizzare la questione in modo dettagliato è stata anche una recente inchiesta pubblicata sulla rubrica di data journalism “Dataroom”, a cura di Milena Gabanelli, che sottolinea come, appunto, si tratterebbe di attività che vengono già svolte da diverse piattaforme social e servizi di delivery (Facebook, Google, Mytaxi, Deliveroo) basate sulla geolocalizzazione degli utenti. Monitorare gli spostamenti dei cittadini permetterebbe, inoltre, di controllare eventuali violazioni delle misure attualmente in atto (spostamenti non giustificati o, nei casi più gravi, mancato rispetto della quarantena obbligatoria), andando così a intensificare i controlli.

Vi invitiamo a continuare la lettura sul sito di The Innovation Group.

 

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