17/09/2015 di Redazione

Il sogno ad alta velocità si sdoppia, due pretendenti per Hyperloop

Al progetto di trasporto su rotaia a 1.200 Km orari, nato dalla mente di Elon Musk, lavorano due diverse società concorrenti. Per la Hyperloop Technologies c’è ora anche un amministratore delegato di pregio, l’ex presidente di Cisco Rob Lloyd.

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Chi sarà più rapido a raggiungere il traguardo dell’Hyperloop, progetto che fa della velocità la sua missione? Due diverse e quasi omonime società stanno attualmente lavorando, con risorse notevoli, all’impresa di testare la tecnologia di trasporto su rotaia ad altissima velocità: 1.200 chilometri orari, percorsi da un “capsule" che all'interno di un tunnel pressurizzato potranno trasportare merci o veicoli e, in un secondo momento, anche passeggeri. Un’idea nata dalla mente dell’amministratore delegato di Tesla e di Space X, Elon Musk. E per una delle due società che aspirano a costruire tutto questo, la Hyperloop Technologies, da oggi c’è ora anche un amministratore delegato di pregio ovvero l’ex presidente di Cisco Rob Lloyd.

Nata lo scorso anno, l’azienda ha reclutato Lloyd un paio di mesi fa e nel suo gruppo di investitori vanta anche Shervin Pishevar, uno fra i proprietari di Uber, mentre una ex dirigente di Google e Facebook, Emily White, siederà nel consiglio di amministrazione. A fianco, fra gli altri, di Jim Messina (ex manager della seconda campagna elettorale di Barack Obama) e di David Sacks, creatore di Yammer. A detta di The Verge sarebbero già cinquanta i collaboratori reclutati, con la prospettiva di crescere rapidamente. Lloyd mira inizialmente al trasporto merci, con la possibilità di ampliare l'orizzonte ai passeggeri in un secondo momento.

Intanto, dopo aver dicusso il progetto con Musk, la startup ha costruito un campus alle porte di Los Angeles: qui, con il contributo di 80 milioni di dollari di investimenti, verrà realizzato un percorso di 3,2 chilometri su cui testare un prototipo dell’Hyperloop. Un primo passo, perché nei piani di Elon Musk il treno ad altissima velocità dovrà esordire fra qualche anno avendo a disposizione un migliaio di chilometri di tracciato, in grado di collegare fra loro diverse città nordamericane. Si partirà dalla tratta Los Angeles-San Francisco, ma per arrivarci bisognerà superare ostacoli tecnici ed economici, sfruttando le competenze e gli investimenti di diverse società partner, fra cui la stessa Space X di Musk.

La "capsula" immaginata da Hyperloop Technologies

 


È qui che si insericono la Hyperloop Technologies e la quasi omonima Hyperloop Transportation Technologies (o Htt), capeggiata dal nemmeno quarantenne amministratore delegato Dirk Ahlborn. Creata da JumpStarter e poggiata sul crowdfuding, l’azienda conta circa 400 persone impegnate ne progetto, fra volontari e collaboratori part-time, oltre a uno staff di una trentina di addetti a tempo pieno. Il progetto di Htt, non troppo diversamente da quello di Hyperloop Technologies, prevede la costruzione a Quay, in California, di un tracciato di otto chilometri su cui far viaggiare una vettura di test.

E per quest’ultima esiste giù un mock-up, una cabina in polistirolo e compensato creata più che altro per rendere l’idea di come si potrebbe viaggiare sull’Hyperloop: guardando le immagini rilassanti visualizzate su degli schermi, laghi e cieli stellati, e dimenticandosi di essere in una capsula senza finestrini lanciata a più di mille chilometri all’ora. Alla costruzione delle rotaie si inizierà a lavorare l’anno prossimo.

Gli ostacoli sui binari dell’Hyperloop sono comunque notevoli. Il costo, innanzitutto: a detta di Musk basterebbero 6 miliardi di dollari per realizzare 650 chilometri di percorso e capsule adatte a ospitare dei passeggeri, mentre si salirebbe a 10 miliardi volendo includere anche il trasporto di automobili. Come fatto notare da un articolo di Popular Science, questa stima potrebbe essere anche di dieci volte inferiore ai costi reali necessari non solo per terminare i lavori di sviluppo e costruire l’Hyperloop, ma anche per acquistare i terreni su cui farlo transitare.

 

L'Hyperloop secondo il progetto di Htt


Esistono poi dubbi circa il lodevole impiego di energie rinnovabili (pannelli solari e turbine eoliche) scelto per alimentare il sistema di trasporto, in particolare circa la potenza delle pompe che dovranno “spingere” il treno opponendosi alla resistenza dell’aria dentro un tunnel pressurizzato ma non al cento per cento. Niente da temere, invece, per la possibilità che i passeggeri possano soffrire di nausea a causa delle elevate velocità: secondo gli ingegneri di Htt, viaggiare nella capsula sarà come volare in aereo ad alta quota, ma circondati da maggiore silenzio. Davvero un sogno di velocità e comfort, oltre che di progresso tecnologico.

 

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