24/09/2013 di Redazione

Il valore del mainframe, un eroe silenzioso

Non un peso morto di cui liberarsi, ma al contrario un sistema che può e deve adattarsi alle moderne esigenze delle aziende, come per esempio al cloud. A detta di Micro Focus, investire sulla modernizzazione del mainframe è una scelta strategica che ripag

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Nel mondo delle tecnologie informatiche vecchio e nuovo spesso convivono, più o meno pacificamente. Nel caso del mainframe – ancora oggi il fondamento dell’architettura It per molte aziende – la convivenza con fenomeni più recenti, come il cloud e il mobile, può essere fruttuosa, ma richiede anche degli adeguamenti.

Oggi colossi come Ibm continuano a fatturare nell’area del mainframe, mentre non cala la richiesta di programmatori esperti di Cobol (un linguaggio ancora usato dal 90% dei sistemi informativi delle aziende top Fortune 500). Nel mercato del lavoro, anzi, si assiste a un disequilibrio fra una forte domanda e una scarsa offerta di professionisti dotati di tali competenze.

Fra chi si occupa di modernizzare il mainframe, Micro Focus ha fatto il punto sulle mosse da seguire per conciliare vecchio e nuovo sfruttando i vantaggi di entrambi gli approcci, e senza stravolgere completamente le infrastrutture esistenti. Come spiega Giuseppe Gigante, regional marketing manager IG&ME di Micro Focus.

Ibm zEC12


Il mainframe rimane ancora oggi alla base dell’architettura It per moltissime aziende, nonostante i pronostici lo diano per spacciato da decenni: una dimostrazione della sua vitalità arriva da Ibm, che ha annunciato un aumento del 50% dei ricavi, derivanti proprio dal mainframe. Il mondo della tecnologia, tuttavia, sta evolvendo; i giochi stanno cambiando e anche il mainframe deve tenere conto delle nuove esigenze degli utenti e confrontarsi con i nuovi trend tecnologici, uno per tutti il fenomeno del cloud computing.

Alcuni recenti ed eclatanti casi in cui l’interruzione del mainframe è costata cara in termini di reputazione e quota di mercato a importanti aziende mondiali hanno rimesso in discussione l’affidabilità di questo sistema, già percepito come costoso e obsoleto. Sono ancora comunque molte le organizzazioni, soprattutto di grandi dimensioni, che ritengono il mainframe uno strumento potente, sicuro e affidabile, e che ne valutano positivamente i costi-benefici. L’aumentare del numero di processi e i lunghi tempi di risposta pesano, però, sulla reputazione del mainframe, gravata anche dai crescenti costi di Mips/Msu e dalla necessità di aggiornamenti frequenti dell’hardware per fronteggiare la complessità del business.

Eppure le aziende oggi possono far fronte agli imprevisti, evitando costi aggiuntivi o ripetuti aggiornamenti hardware, semplicemente aggiornando il mainframe e valutando correttamente eventuali nuovi carichi di lavoro. Ibm ha investito miliardi in ricerca & sviluppo e ha recentemente rilasciato zEnterprise, una soluzione in grado di offrire un ambiente impareggiabile, per performance e prezzo, con un  livello di flessibilità che sarebbe stato impensabile solo un decennio fa. L’ambiente del recente mainframe Ibm zEC12, per esempio, è in grado di eseguire oltre 78mila Mips: il che significa una capacità totale di sistema del 50% superiore a quella del suo predecessore.

A parte questo esempio, però, il mainframe vive nella quasi totale indifferenza da parte di chi dovrebbe invece incoraggiarne la sopravvivenza e lo sviluppo. La mancanza di competenze nel linguaggio del mainframe rimane un problema rilevante per la maggior parte delle aziende, ed è uno dei principali driver (insieme ai costi) della crescita del settore outsourcing nell’ultimo decennio.  Le aziende stanno seriamente considerando di eliminare e rimpiazzare i loro sistemi con soluzioni “off the shelf” – che nella maggior parte dei casi sono completamente inutili e molto costose – proprio a causa della carenza di sviluppatori esperti.

Una recente ricerca
,  condotta da Micro Focus intervistando oltre 100 istituti universitari in tutto il mondo, ha rivelato che c’è ancora molta strada da fare nel campo dell’insegnamento dei linguaggi di programmazione, tra cui il Cobol.  Quasi i tre quarti degli insegnanti universitari di informatica ha dichiarato di non avere il Cobol nel proprio curriculum, nonostante il 71% di loro abbia affermato che questo continuerà a essere il linguaggio principale delle aziende per i prossimi  dieci anni: è quindi evidente che esiste una enorme discrepanza tra quello che viene insegnato nelle classi e le reali necessità delle aziende.

I sostenitori dello sviluppo del mainframe hanno creato delle partnership con gruppi di insegnanti e istituzioni accademiche, per aiutarli a plasmare le prossime generazioni di programmatori. È fondamentale che il mondo dell’industria, la scuola e gli studenti creino un collegamento con i vendor; è interessante, infatti, notare come le aziende che hanno riqualificato il loro staff con nuove competenze mainframe – inserire il Cobol rappresenta davvero un impegno di poche ore – abbiano efficacemente sradicato in un colpo solo il problema della mancanza di competenze. 

L’intero comparto industriale, inoltre, spesso vede il mainframe come un vero e proprio problema; nonostante la maggior parte dei processi più critici passi proprio da lì, spesso le aziende sono del tutto defocalizzate da questa importante risorsa e il mainframe viene menzionato solo in caso di interruzione (o, almeno, questa è l’impressione). Per il resto del tempo, il mainframe rappresenta il vero valore silenzioso dell’It.

Questa storia “non raccontata” parla dell’importanza del mainframe nelle organizzazioni moderne e deve essere svelata, con l’aiuto dei principali vendor, per conquistare e trattenere quote di mercato. Il mainframe può e deve essere visto in tutta la sua rilevanza, oggi più che mai.  Invece di etichettarlo come “sistema legacy” sarebbe importante iniziare a chiamarlo  “sistema leggendario”: ovvero, un sistema che fa girare il business da sempre e che ha bisogno di investimenti e innovazione per supportare anche le aziende del futuro.

Le organizzazioni possono contare su piattaforme tecnologiche (Eclipse, zEnterprise) in grado di aiutarle a rimanere vitali, ma è anche necessario formare una nuova generazione di professionisti esperti, che non abbia timore di esaltare le virtù del mainframe: questo atteggiamento sarà fondamentale per la sua sopravvivenza, e chi si ne occupa deve continuare a far sentire la propria voce, sottolineando il valore silenzioso che esso continua a rappresentare per le aziende.                    
 

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