05/10/2015 di Redazione

Il vocabolario secondo Google: Alphabet debutta oggi in borsa

Addio alla vecchia struttura societaria, la nuova holding diventerà realtà all’apertura delle contrattazioni a Wall Street. Google Inc è ormai “soltanto” una lettera dell’alfabeto, al pari dei progetti di Google X o dell’iniziativa Sidewalk Labs, ma mante

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All’apertura delle contrattazioni odierne, Wall Street vedrà un “nuovo” arrivato: l’holding Alphabet, che prenderà il posto di Google Inc come l’abbiamo conosciuta fino a oggi. Il processo di trasformazione e di riorganizzazione del business interno di Big G può dirsi completo da alcune ore, con la miriade di servizi offerti dal colosso statunitense che è ormai migrata tra le braccia omnicomprensive della nuova entità societaria. Annunciata lo scorso agosto, Alphabet è “un’azienda collezione di aziende”, con la “storica” Google Inc che è ormai diventata una sussidiaria al pari di tutte le altre. Certo, il peso specifico delle varie componenti non potrà essere identico. Il marchio Google continuerà a occuparsi del motore di ricerca più utilizzato al mondo, della pubblicità e di altri servizi online noti (e redditizi), come Maps e YouTube. Ma la sussidiaria, che verrà diretta dal Ceo Sundar Pichai, seguiterà a sviluppare anche il sistema operativo Android. In pratica, la maggior parte del fatturato di Alphabet proverrà ancora da Google “consumer” (l’89% delle entrate del 2014 è stato generato dalle campagne pubblicitarie), lasciando ai progetti di ricerca più elitari (Google Glass, Project Loon e altri) un ruolo attualmente di nicchia, ma riservando probabilmente loro team di lavoro dedicati in modo esclusivo.

L’obiettivo di questa operazione, ribattezzata “Alphabet Merger”, è ottenere una struttura più snella e con articolazioni ben precise, che abbiano ruoli e scopi ancora più definiti rispetto a oggi. Agli occhi degli utenti l’enorme riorganizzazione interna della vecchia Google non dovrebbe significare nulla, in quanto si tratta perlopiù di una grossa questione di carte bollate e di diritto societario. Il motore di ricerca e i servizi online, sia desktop che mobile, non subiranno quindi alcun impatto visibile.

A cambiare, teoricamente con una velocizzazione dello sviluppo, saranno invece i progetti di ricerca avanzata di Alphabet, riuniti ad esempio nella divisione Google X o sotto l’iniziativa Sidewalk Labs. Accanto a queste società, sono da menzionare anche gli altri componenti della grande famiglia: Fiber, Google Capital, Google Ventures, Calico (medicina e invecchiamento in salute) e Nest (prodotti per le smart home).

Come si apprende dal documento depositato il 2 ottobre dalla nuova holding presso la United States Securities and Exchange Commission, tutte le azioni di classe A e C di Google verranno automaticamente convertite in Alphabet oggi pomeriggio (15.30 ora italiana) all’apertura delle contrattazioni di Wall Street e saranno scambiate sul Nasdaq. Così come la vecchia Google Inc, anche la nuova holding manterrà la sede legale nello stato del Delaware.

 

Il progetto Sidewalk Labs per il miglioramento urbano

 

Cambierà poco anche a livello del top management: Larry Page sarà il Ceo di Alphabet, mentre Sergey Brin manterrà il ruolo di presidente. Eric Schmidt, invece, svolgerà il ruolo di executive chairman of the board of directors, David Drummond sarà senior vice president, corporate development e chief legal officer, Ruth Porat (ex Morgan Stanley) sarà l’altro Svp e Chief financial officer. Come anticipato, Sundar Pichai sarà il Ceo di Google Inc.

“La G sta per Google”, aveva sottolineato Larry Page nel blogpost scritto per annunciare la nuova holding. “Come io e Sergey abbiamo scritto undici anni fa, Google non è una società convenzionale. E non vogliamo che lo diventi”. “Non ci siamo fermati”, ribadiva Page. “Ancora oggi cerchiamo di fare cose che agli altri sembrano folli, ma di cui siamo entusiasti […] Ci è piaciuto subito il nome Alphabet perché indica la collezione di lettera che rappresentano il linguaggio, una delle più importanti invenzioni dell’umanità e il cuore delle modalità con cui indicizziamo all’interno di Google”.

 

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