03/09/2019 di Redazione

Iliad sceglie Nokia per un 5G "indipendente" in Italia e Francia

Già partner dell’operatore transalpino per il 3G e il 4G, Nokia fornirà infrastrutture e apparati di rete per i servizi su standard di quinta generazione. Il debutto è atteso nel 2020.

immagine.jpg

Non è il primo, perché Vodafone e Tim l’hanno battuto sul tempo, ma Iliad rientra fra gli operatori di telecomunicazione impegnati concretamente nel lancio dei servizi 5G. La società transalpina, presente in Italia dal maggio dello scorso anno, ha scelto Nokia per realizzare in entrambi i Paesi la propria infrastruttura di rete abilitata allo scambio dati secondo lo standard di quinta generazione. D’altra parte l’azienda di networking finlandese è già partner di Iliad fin dal 2010, avendo fornito la tecnologia necessaria a costruire le reti mobili 3G e 4G dell’operatore.

Mentre Vodafone e Tim già hanno attivato offerte commerciali in 5G in una manciata di città italiane, i clienti Iliad dovranno attendere fino all’anno prossimo. D’altra parte, considerando che la strategia della telco francese è quella di puntare sul prezzo, è lecito pensare che i suoi clienti vogliano attendere qualche mese prima di comprare un telefono abilitato al 5G, aspettando che i costi dei dispositivi calino un po’.

Iliad ha fatto sapere di aver compiuto, con l’accordo strategico con Nokia, una "scelta chiara per la tecnologia europea e l'indipendenza strategica". Dalla cinese Huawei, forse, si intuisce tra le righe. L’ambizione dichiarata è quella di offrire migliore connettività e maggiore velocità di traffico dati ai quasi 17 milioni di abbonati a servizi di rete mobile che Iliad conta fra Italia e Francia. Nello Stivale, in particolare, a quindici mesi dal debutto Iliad ha superato i 4 milioni di clienti.

Il risultato è merito, oltre che dell’aggressiva strategia di marketing, di investimenti non irrilevanti nello sviluppo infrastrutturale. Per la propria rete mobile, escluso l’acquisto di frequenze, nel primo semestre di quest’anno Iliad ha speso 161 milioni di euro, annoverando attualmente 2.400 siti installati (a fine giugno 2019) e puntando  a raggiungere i 3.500 entro fine anno.

ARTICOLI CORRELATI